Gli asiatici, che dominano la scena da tre edizioni dei Mondiali e sono i campioni in carica da Londra 2012, sono i naturali favoriti per la medaglia d’oro. Dietro l’Italia guida la carica degli sfidanti in un tabellone di altissimo livello.
Budapest, luglio 2019: al termine di una finale fra le più belle degli ultimi anni, la Corea del Sud festeggia il suo terzo titolo Mondiale a squadre consecutivo nella sciabola maschile. L’Ungheria, piegata 45-44 mastica amaro e medita sportiva vendetta ai Giochi di Tokyo, mentre l’Italia prende appunti dal terzo gradino del podio. Due anni e una pandemia dopo la grande sfida è pronta a rinnovarsi.
In plancia di comando, Oh Sanguk, Gu Bogil, Kim Junghwan e Kim Junho scrutano il mare e puntano a condurre in porto la loro corazzata con a bordo un forziere carico del metallo più prezioso. Quello che sarebbe il suggello di un dominio cominciato nel 2017 a Lipsia e proseguito senza soluzione di continuità fra Wuxi e Budapest, tripletta di metalli preziosi che vanno a fare il paio con l’oro Olimpico di Londra. La gara di Tokyo, a proposito, è anche quella della difesa del titolo, resa impossibile dalla rotazione delle armi a Rio. I favoriti naturali sono loro, inutile negarlo: li dicono i numeri, i tre titoli mondiali ma anche le pochissime battute d’arresto subite nel percorso in Coppa del Mondo.
Da dietro gli avversari affilano le armi e si preparano all’assalto, in un tabellone di altissimo livello. L’Ungheria punta sui pezzi da novanta Aron Szilagyi e Andras Szatmari, l’Italia sul suo quartetto super affiatato e forte di un Aldo Montano pronto a dare il suo carico di esperienza e classe in caso di bisogno. Non è da tutti poter aggrapparsi a una leggenda della scherma come il livornese, alla sua ultima recita prima di dire addio a una carriera ricca di trionfi. Enrico Berré, Luca Curatoli, Luigi Samele titolari e chiamati a condurre la scalata. Centrare la finale prima di tutto, poi giocarsela per provare a prendersi rivincita sui coreani e bottino grosso.
Ma come detto, la gara a squadre di sciabola maschile a Tokyo è un torneo tostissimo, dove non esistono squadre “facili”. Non lo è l’Iran, probabile primo avversario di giornata della banda Sirovich, non lo sono Germania, Russia e Stati Uniti. Il Giappone gioca in casa e si sa, il fattore campo, pur a capienza ridotta, qualche aiuto in più lo da. Può sorprendere l’Egitto, che schiera tre atleti niente male come Ziad Elsissy, Mohamed Amer, Mohab Samer.
Sarà dura per tutti, anche per i grandi favoriti. E, statene certi, vada come vada ci sarà da divertirsi in questa gara.
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Foto: Augusto Bizzi