Preview Olimpica – Fioretto Femminile a squadre, la grande (in)certezza

Italia e Russia sembrano avere tutte le carte in regola per trovarsi di fronte nella finale. Ma in realtà il tabellone del fioretto femminile potrebbe riservare qualche insidia.

 

Chi ha iniziato a praticare la scherma da piccolo, diciamo dagli anni duemila in poi, è cresciuto con il mito del Dream Team. Valentina Vezzali e Giovanna Trillini come fondamenta della squadra, con nomi altisonanti che si sono accostati nel tempo a queste due fenomenali fiorettiste. Elisa di Francisca, Arianna Errigo, Margherita Granbassi; e prima Diana Bianchedi e Francesca Bortolozzi. Insomma, all’Italia il talento non è mai mancato.

A Tokyo solo la comense Errigo rappresenterà la formazione che vinse a Londra nel 2012 (ultima Olimpiade a squadre per il fioretto femminile), lei dovrà prendere per mano le sue compagne Martina Batini, Erica Cipressa e Alice Volpi. Infatti tutte e tre saranno esordienti ai Giochi nipponici, ma non prive di esperienza internazionale.

Così come non sono prive di esperienze e talento le altre formazioni ai nastri di partenza. La Russia ha deciso di puntare su un mix di esperienza e gioventù: all’intoccabile Inna Deriglazova si aggiungeranno Larisa Korobeynikova, Adelina Zagidullina e Marta Martyanova. Atlete già dal lungo curriculum internazionale, che cercheranno la consacrazione ad alti livelli sulle pedane giapponesi.

Proveranno a ripetere l’impresa di Wuxi 2018 le fiorettiste americane, forti di una Lee Kiefer ormai alla sua piena maturazione, coadiuvata dall’ormai altrettanto esperta Nicole Ross. A chiudere il quartetto Jackie Dubrovich e Sabrina Massialas. Fa un po’ più paura la Francia di Ysaora Thibus e Pauline Ranvier.

Da non sottovalutare la squadra giapponese delle sorelle Azuma e della giovanissima Yuka Ueno, così come quella canadese formata dalla giovanissima Jessica Guo, Eleanor Harvey e Kelleigh Ryan (Alanna Goldie riserva).

Insomma, l’unica sicurezza è che il podio del fioretto femminile a squadre potrebbe essere la cosa più incerta delle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Twitter SimoMnez

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Foto Augusto Bizzi