Countdown finito in Giappone. Con la cerimonia di apertura scattano finalmente a Tokyo i Giochi Olimpici. Tormentati, particolari, nel loro genere unici. Ma pronti a emozionarci come ogni volta si ripete questa magia senza eguali.
Bentornate, Olimpiadi! Ci eravate mancate, tantissimo. E a questo giro, ci avete fatto attendere più del solito. Certamente, non è colpa vostra. Il Mondo è stato sconvolto da un nemico tanto subdolo quanto terribile, capace di metterlo in ginocchio pressoché indisturbato. I normali quattro anni sono diventati cinque, e ancora nell’immediata vigilia aleggiano voci e spettri di cancellazione.
Ma c’è una cosa che il Nemico non potrà togliervi, care Olimpiadi. La magia di un evento unico al Mondo. Un infinito intreccio di storie, di emozioni, di immagini che anche a Tokyo come già accaduto in una storia plurisecolare iniziata nel 1896 entreranno di diritto nel grande libro dello Sport. Sarà un’edizione strana, questa: le mascherine, i protocolli, l’atmosfera surreale di spalti desolatamente vuoti e silenziosi, la pressoché totale assenza di gare per un periodo lunghissimo. Nessuno dei protagonisti aveva immaginato così il giorno più importante della loro carriera di atleti.
Ma, come dicono i saggi, piuttosto che niente è meglio piuttosto. Perché alla fine bastano quei Cinque Cerchi a far dimenticare tutto e a far scattare la scintilla. Gara secca, senza appello. Un solo vincitore, altri due a far compagnia sul podio chi sorridente chi col broncio, tutti gli altri a far la conta delle ferite al reparto delusi. In un caleidoscopio unico di sentimenti contrastanti E di storie tutte da raccontare nella manifestazione dove le meraviglie possono accadere.
Dove mai come questa volta a regnare sovrana è l’incertezza, fra carte mischiate dal lungo stop e l’incubo di qualche positività che possa stravolgere piani e tabelloni. Oltre questa cortina, però ci sogni e speranze di ragazze e ragazzi, uomini e donne pronti a scrivere un nuovo esaltante capitolo agonistico. Chi provando a entrare ancora di più nella leggenda, chi a sfatare tabù e a scacciare quei demoni Olimpici che non fanno sconti nemmeno ai più Grandi campioni e campionesse, chi a prendersi rivincite attese un intero quadriennio più anno supplementare.
Sulle pedane della Makuahri Messe Hall si accenderanno poi le sfide intriganti fra i vecchi volponi della pedana, alcuni alla loro “last dance”, e i giovani che si candidano a diventare le stelle del futuro. Il palcoscenico se lo prenderà anche chi un pezzo di storia se l’è già conquistato semplicemente qualificandosi, con le unghie, coi denti e con un pezzo di Italia alle spalle, ma che non intende certo fermarsi qui.
Ultima ma non ultima la speranza di vedere l’Italia protagonista assoluta nella lotta alle medaglie, in uno sport sempre più globalizzato e dove non esistono più avversari facili. Ventiquattro azzurri tosti pronti a farci sognare nuove notti magiche dopo quelle della Nazionale di calcio formato Europeo. Per rinnovare ancora una volta la tradizione della Nazione più vincente nella scherma Olimpica.
A tutti, senza distinzione di bandiera, un grosso in bocca al lupo. Noi siamo pronti, taccuino e penna in mano, a raccontare tutte le emozioni. Quelle che solo i Giochi Olimpici sanno regalare.