Federica Isola, alla sua prima Olimpiade, è stata protagonista di una gara di altissimo profilo. La giovane spadista si è fermata ai quarti di finale, ma oggi abbiamo visto il futuro di quest’arma.
L’Olimpiade più strana di sempre, avvolta in un silenzio irreale e minacciata dal fantasma del Covid, si è aperta come meglio era difficile sperare per l’Italia. Non limitatevi a guardare il conto delle medaglie, che dice un argento nelle prime due gare, guardate nel complesso di una gara che ha mandato quattro atleti italiani (due sciabolatori e due spadiste) nei primi otto delle rispettive specialità.
Naturalmente l’immagine di copertina è quella che vedete in apertura del nostro sito, quella di Samele, sconfitto soltanto in finale da un uomo che ormai ha definitivamente travalicato i confini della storia per iscrivere il suo nome nella leggenda. Ma Gigi, amico di chi scrive e di Pianeta Scherma, mi perdonerà se concentrerò queste mie righe su una riflessione che riguarda l’altra gara della prima giornata, quella finita senza medaglie azzurre.
Dalla spada femminile era lecito sperare in qualcosa di più, pretenderlo no. Mandavamo in pedana complessivamente tre titoli mondiali e un argento olimpico individuale, eppure la più vicina al podio è stata la ragazza più giovane, quella col curriculum ancora più scarno. Ancora per poco, verrebbe da pensare, perché Federica Isola, a 22 anni ancora da compiere e alla sua prima Olimpiade, ha mostrato l’autorevolezza della veterana nei due match superati contro Sarra Besbes e Lin Sheng. E anche se può sembrare paradossale, ha dominato anche quasi tutto il quarto di finale che l’ha vista cedere il passo a Sun Yiwen, campionessa olimpica con pieno merito e pedigree soltanto dopo aver piegato Chicca al minuto supplementare.
Un paio di scelte affrettate e forse un po’ di comprensibilissimo braccino hanno frenato Chicca più di quanto non sia stata capace di fare la fuoriclasse cinese con la sua scherma. Perché in pedana, quando si è andati sul +3 per la ragazza di Vercelli, sembrava di vedere un match davvero ben indirizzato e controllato. Chicca ha tecnica, un bagaglio di colpi completo e invidiabilissimo da tutte le migliori, un passato brevissimo eppure fitto di titoli (quelli giovanili, conquistati in Italia e all’estero, ma anche un campionato nazionale assoluto messo in bacheca quando non aveva ancora compiuto 20 anni), un fisico straripante. Godiamoci il presente, fatto di un argento vivissimo e meraviglioso, ma non dimentichiamoci che oggi, probabilmente, abbiamo iniziato a vedere il futuro.
Twitter: GabrieleLippi1
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Foto: Augusto Bizzi