Daniele Garozzo arriva a un passo dal confermare il titolo vinto a Rio nel 2016. Vince Ka Long Cheung. Bronzo per Choupenitch.
Dove c’è da lottare, Daniele Garozzo c’è. Dove c’è da imporre la propria scherma, Daniele Garozzo c’è. Quando il gioco si fa duro, Daniele Garozzo inizia a giocare. E si diverte parecchio. Medaglia d’argento cinque anni dopo l’oro di Rio, nel giorno in cui il suo avversario di quella finale brasiliana soccombe al primo turno sotto i colpi dell’intramontabile Peter Joppich e la medaglia di bronzo Timur Safin osserva da fuori in attesa, eventualmente, di dare il proprio contributo nella gara a squadre.
Uno spettacolo Daniele sulle pedane della Makuhari Messe. Dominante quando ha potuto, si veda la semifinale contro il giapponese Shikine Takahiro, di lotta e di trincea quando si è trattato di navigare il mare in tempesta. Fra avversari in furiosa rimonta e regolati con un guizzo da fenomeno sul 15-14 (Matsuyama) o altri che hanno provato a metterla in caciara rimediando soltanto cartellini rossi e ottenendo l’effetto collaterale di esaltare ancora di più il campione azzurro (Enzo Lefort).
E se a tutto questo si aggiungono anche problemi fisici che ne hanno limitato l’azione nel già citato match contro Lefort quanto nella finale contro Cheung Ka Long, il valore dell’impresa di Daniele diventa ancora più elevato. Perché pur non al massimo per le fatiche di una giornata durissima, ha tenuto testa fino alla fine all’uomo più in forma della giornata, degnissimo campione Olimpico e apripista di una nuova ondata di scuole emergenti che chiedono il loro posto al sole.
Come la Repubblica Ceca della medaglia di bronzo Alex Choupenitch, pilotato da fondo pedana da una vecchia conoscenza della scherma azzurra, Stefano Cerioni. O l’Egitto di Alaaeldin Abouelkassem e del giovane Mohamed Hamza, entrambi capaci di arrivare negli otto. Dove ad esempio non c’è traccia dei favoriti statunitensi, fuori tutti nelle prime battute. Ma purtroppo nemmeno degli altri due azzurri.
Fragorosa la caduta di Alessio Foconi, che dopo un ottimo esordio contro Andre Sanita, viene battuto per 15-3 dal futuro campione Olimpico. Lascia interdetti quella di Andrea Cassarà, che sul 13-7 subisce la rimonta di Hamza ed esce di scena. Ci sarà bisogno della versione migliore di tutti il prossimo 1 agosto: dopo le gare individuali il piatto piange alla voce ori e nella prova a squadre ad Andrea Cipressa serve ritrovare quei campioni che gli hanno permesso di dominare negli anni fra Rio e Tokyo.
Classifica
Fioretto maschile individuale – 1. Ka Long Cheung (Hkg), 2. Daniele Garozzo (ITA), 3. Alexander Choupenitch, 4. Takahiro Shikine (Jpn), 5. Enzo Lefort (Fra), 6. Alaaeldin Abouelkassem (Egy), 7. Mohamed Hamza (Egy), 8. Kirill Borodachev,
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Foto Bizzi