L’orgoglio dopo il rammarico, l’Italia strappa il bronzo nella prova a squadre di fioretto femminile a Tokyo

Le azzurre, dopo la rimonta subita in semifinale contro la Francia, reagiscono e travolgono gli Stati Uniti nella finale per il bronzo e portano a casa il terzo posto.

 

La soddisfazione per la terza medaglia in tre gare a squadre dopo quella di spadiste e sciabolatori, ma anche il rammarico per quello che poteva essere e non è stato. Si chiude così l’Olimpiade delle fiorettiste azzurre, con un bronzo al collo che evita alla solitamente prolifica miniera di metalli azzurra un clamoroso 0 alla casella medaglie vinte. Una medaglia strappata di grinta e orgoglio, dopo che che nella semifinale era arrivata una sconfitta con la Francia che, per come è maturata, avrebbe potuto mandare sotto i tacchi il morale della truppa Cipressa.

Ecco, l’assalto con la Francia è forse il rimpianto maggiore di tutta la giornata. Dominato per i primi quattro assalti, chiusi avanti sul 20-9 e con le avversarie incapaci di trovare le debite contromisure alle azzurre. Alice Volpi, Arianna Errigo e Martina Batini, in stretto ordine di apparizione in pedana, sembravano essere tornate quelle dei giorni migliori. Ma poi qualcosa è cambiato. Pauline Ranvier e Anita Blaze lavorano ai fianchi le azzurre e iniziano pian piano a scalfirne incedere e certezze. Quindi Ysaora Thibus completa l’opera, con l’8-3 di parziale su una Errigo tornata a rivedere i vecchi fantasmi. 45-43 Francia, transalpine in finale e Azzurre a giocarsi il bronzo.

Dove la musica messa in pedana dalle nostre fiorettiste è di tutt’altro tenore. Cattive, concentrate, sul pezzo. Senza dare possibilità alla campionessa Olimpica individuale e alle sue compagne di team di entrare nel match. E nell’ultimo giro di assalti c’è spazio e gloria anche per Erica Cipressa, che entra al posto di Batini e ci mette il suo contributo facendo 5-1 nella suggestiva mini-sfida fra le figlie dei due CT.

Alle fine è 45-23 Italia, con le avversarie doppiate e un’altra medaglia in cassaforte. Ma ripensando all’assalto con la Francia qualche rimpianto sale. Perché se è vero che le medaglie non si vincono per diritto divino, non vedere questa Italia giocarsi il bersaglio grosso un po’ di amaro in bocca lo lascia.

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Foto Bizzi