A Tokyo si fa nuovamente la Storia, il Giappone è medaglia d’oro nella prova a squadre di spada maschile

I padroni di casa fanno un capolavoro, battono Francia, Corea e Russia e vincono l’oro Olimpico nella spada maschile a squadre. Bronzo alla Corea del Sud.

 

Profeti in patria. Il Giappone è più forte di tutti e di tutto, compreso di un adagio vecchio come il Mondo. Nessuno è profeta in patria, ma non ditelo ai quattro cavaliere del Giappone che, gigante dopo gigante, scalano il tabellone della spada maschile a squadre e si prendono la medaglia più prestigiosa.

Semplicemente perfetti Kano Koki, l’uomo deputato alla chiusura e alla firma in calce per l’oro, Minobe Kazuyasu, Yamada Masaru e Uyama Satoru. Che hanno avuto anche il supplemento di un assalto in più contro gli Usa per arrivare nel tabellone degli otto. Più che un tabellone, una sorta di girone infernale in cui gravitavano i campioni in carica della Francia, ma anche Corea e Svizzera. Ma se gli Dei della scherma hanno deciso che questa è la giornata di gloria dei padroni di casa non c’è nulla e nessuno che possa tenere: non Yannick Borel, beffato sul 45-44 dallo scatenato Kano, non Park Sangyoung, che può poco per rimetter in sesto un assalto scappato di mano nelle prime battute.

E niente può nemmeno Sergey Bida, devastante contro l’Italia nell’assalto costato agli azzurri l’uscita prematura dalla corsa alle medaglie, ma impotente contro il muro alzato da Kano. Fino alla resa finale, firmata quando il giapponese accende la luce verde che significa 45-36 e una prima, storica medaglia d’oro Olimpica per il Giappone nella scherma.

Un successo dietro al quale si aprono altri ragionamenti. A partire da un dato statistico: con la vittoria di oggi del Giappone, sono ben nove le Nazioni diverse ad aver vinto un oro nelle dieci gare di scherma sin qui disputate. Ma non solo: fino a oggi, da che Olimpiade è Olimpiade l’oro nella spada maschile a squadre era sempre stato affare fra Europee.  Alla Makuhari Messe il Vecchio Continente ha perso un pezzo dietro l’altro fin dai primi turni, abbattuto dalla montante ondata asiatica. Quella che porta all’oro il Giappone e al bronzo la Cina di Hugues Obry. Anche questo è Storia.

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Foto Bizzi