L’Italia si affida ai fiorettisti per spezzare il digiuno di ori a Tokyo

Scherma - Parte da Parigi la Coppa del Mondo di fioretto maschile

L’Italia del fioretto maschile ultima chance per non chiudere l’Olimpiade senza medaglie d’oro. Come non accadeva da Mosca 1980.

 

Undici gare fatte, cinque medaglie vinte, ma ancora nessuna d’oro. Alla vigilia dell’ultima giornata di gare di scherma ai Giochi di Tokyo, l’Italia si trova ancora con la casellina vuota per quanto riguarda il metallo più prestigioso. Un qualcosa con cui la scherma azzurra non faceva i conti da oltre quarant’anni, Mosca 1980. Ma sarebbe anche la seconda grande manifestazione internazionale di fila, dopo i Mondiali di Budapest 2019, senza ori per l’Italia.

Un ulteriore carico di pressione quindi per i fiorettisti azzurri, che domani (si inizia alle 03.45 italiane contro il Giappone) cercheranno di cancellare quello zero. Daniele Garozzo, argento individuale, Alessio Foconi e Andrea Cassarà in cerca di riscatto, Giorgio Avola pronto a dare nel caso il suo contributo alla causa. La missione è tutt’altro che semplice, per le difficoltà intrinseche del tabellone ma anche per la pressione che inevitabilmente gravita sullo “Scream team”. Sui media e sui social si infiamma il dibattito sulla spedizione a Tokyo, fra chi – forse abituato troppo bene dai fasti del passato –  la bolla come fallimentare proprio per mancanza di titoli e chi, molto più lucidamente, analizza la situazione mettendo in luce pro e contro.

Su quel che sarà sarà fatta chiarezza a bocce ferme, quando anche la prova a squadre di fioretto maschile avrà emesso la sua sentenza. Intanto c’è ancora una gara da disputare e un quartetto, capace nel percorso da Rio a Tokyo di mettere in cascina due titoli Mondiali e un bronzo a Budapest 2019, da sostenere. Uniti, per tentare la scalata al gradino più alto del podio.

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Foto Bizzi