I Transalpini battono la Russia nella finalissima di fioretto maschile a squadre e si prendono la rivincita di Rio. Le Pechoux chiude in bellezza la carriera. Bronzo agli Usa.
Meglio di così, Erwann Le Pechoux, non poteva sognare di chiudere la carriera. Portato in trionfo da Enzo Lefort, Julien Mertine e Maxime Pauty, compagni d’avventura in una cavalcata straordinaria cominciata a cui ha messo le pennellate finali. Le dernier bal di un mito della scherma francese si lastrica di oro, ribaltando le gerarchie fissate dale podio brasiliano di cinque anni fa.
Allora furono i francesi, dopo un ottimo avvio di match, a dover soccombere al ritorno della Russia. Oggi la situazione si è ribaltata. Vince la Francia, soccombe la giovane e spettacolare squadra dei gemelli Kiril e Anton Borodachev, ventunenni, del ventenne Vladislav Mylnikov e del veterano Timur Safin. La squadra pensata per il futuro, illumina il presente, vincendo il match contro Hong Kong prima di abbattere a picconate i sogni di glori Olimpica di Team Usa. Ma non può nulla contro lo strapotere dei Bleus: la rimonta di Kiril contro Mertine è solo un lampo, un’illusione, prima che Lefort e Le Pechoux chiudano del tutto la trasmissione.
Il terzo posto finisce agli Stati Uniti, come Rio. E proprio come in Brasile, anche oggi spiccare è stata l’assenza dell’Italia del podio. Ma per gli Azzurri l’incubo è stato ancora peggiore rispetto a quello vissuto sulle pedane della Carioca Arena nell’agosto di cinque anni fa.
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Foto Bizzi
