Per la prima volta anche la sciabola femminile individuale assegna i titoli ai Giochi Paralimpici. L’Italia prova a inserirsi nella lotta per le medaglie
Storia chiama Storia. Dalle 12 medaglie assegnate alle Olimpiadi, al debutto della sciabola femminile nel programma schermistico delle Paralimpiadi. Tokyo 2020 verrà ricordata come l’ennesima pietra miliare del racconto sempre in evoluzione dei Giochi Paralimpici, con le sciabolatrici che finalmente potranno fare il loro esordio sul palcoscenico più prestigioso. E immediato viene il parallelismo con Atene 2004 quando le colleghe della scherma per normodotati si giocarono il primo oro Olimpico finito al collo di una giovanissima Mariel Zagunis.
E proprio la sciabola femminile, in contemporanea a quella maschile, sarà la prima a emettere i responsi e a conoscere le prime medaglie d’oro, d’argento e di bronzo Paralimpiche. Tante le pretendenti alla vittoria finale, tanto nella gara di Categoria A quanto in quella di Categoria B. Dalle sempre temibili asiatiche come la cinese Tan Shumei, alle tante ragazze provenienti dall’Est Europa come le ucraine Natalia Morkvuch e Evgenia Breus (Cat. A) o la georgiana Irma Khetsuriani, che nella sciabola B vince con una regolarità impressionante. Ma i nomi in lizza sono comunque molti di più per una competizione che si preannuncia altamente spettacolare.
Ala festa prova a invitarsi anche l’Italia: Andreea Mogos e Loredana Trigilia nella Categoria A, ma soprattutto Rossana Pasquino nella Cateogoria B sono le carte azzurre per provare l’assalto al podio. Con un occhio particolare per la beneventana, che proverà a riprendere il filo del discorso laddove la pandemia l’aveva costretta a interromperlo proprio sul più bello. Dopo una medaglia di bronzo ai Mondiali e una vittoria in Coppa del Mondo. Ora l’asticella si alza e la posta in palio aumenta di valore: la Professoressa Pasquino è pronta a una nuova sfida.
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Foto Bizzi
