Scherma e Paralimpiadi, per l’Italia una Storia lunga 91 medaglie

Dal monopolio dei podi a Roma 1960 agli albori della disciplina, all’oro di Bebe Vio nel fioretto a Rio 2016. Un percorso ricco di successi per l’Italia nella scherma ai Giochi Paralimpici.

 

Da Roma 1960 a Rio 2016, dal monopolio assoluto dei podi in quella pioneristica prima edizione dei Giochi Paralimpici all’oro di Beatrice Vio a Rio 2016. Una storia, quella dell’Italia della scherma alle Paralimpiadi, che conta sin qui 91 medaglie. Un risultato secondo soltanto a quello della Francia, che guarda tutti dall’alto a quota 144.

Ventinove ori, 28 bronzi, in mezzo 34 argenti. E un bottino che proveranno a incrementare gli otto azzurri che a partire da domani, quando saranno di scena le gare di sciabola maschile e femminile (al suo debutto ai Giochi), scenderanno in pedana a Tokyo. Perchè c’è un altro dato statistico che salta all’occhio quando si parla dell’Italia della scherma alle Paralimpiadi: ovvero che in nessuna edizione è mancato almeno un podio.

Stagioni di dominio assoluto, come nell’arco temporale fra 1960 e 1972, quando l’Italia faceva man bassa di podi e la Storia la scrivevano nomi del calibro di Roberto Marson e Maria Scutti, la “golden woman” capace di vincere 15 medaglie in 4 sport differenti proprio nei Giochi della Capitale del 1960. A Roma l’Italia monopolizzò tutti i podi dei tre eventi disputati. Ricchissimo anche il raccolto nelle successive edizioni, ma anche quando la concorrenza si è allargata fino a rendere la scherma in carrozzina uno sport globale, l’Italia ha sempre risposto presente.

Bebe Vio, da sola e in collaborazione con le compagne di mille battaglie Andreea Mogos e Loredana Trigilia, è solo l’ultima ad aver iscritto il proprio nome nell’elenco degli Azzurri medagliati alle Paralimpiadi. Un novero lunghissimo, costellato di leggende come Andrea Pellegrini, l’ultimo azzurro prima di Bebe a vincere l’oro e capace di collezionare nella sua carriera ben 9 medaglie complessive.

Ancora poche ore e sulle pedane della Makuhari Messe Arena sarà azione. L’Italia va a caccia di nuovi metalli per rendere ancora più ricco il proprio bottino alle Paralimpiadi.

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Foto Bizzi