Paolo Azzi: “A Tokyo abbiamo vissuto grandi emozioni e confermato di avere un grande gruppo”

Il presidente della Federazione Italiana Scherma Paolo Azzi si è detto soddisfatto del bilancio azzurro alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Per le due medaglie ma anche per la prova complessiva di tutto il gruppo azzurro.

 

Due medaglie, un oro e un argento, il miglioramento del bottino rispetto a Rio 2016 a parità di metalli conquistati, ma anche le tante indicazioni positive ottenute dagli atleti che la medaglia l’hanno solo sfiorata dando comunque il massimo in pedana. Chiuso il programma della scherma alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, per il presidente della Federazione Italiana Scherma Paolo Azzi è tempo di fare un bilancio sulla spedizione azzurra in terra giapponese.

E l’analisi non può che partire dall’impresa di Bebe Vio: “Bebe è stata fantastica. Ha affrontato i seri problemi fisici avuti prima di queste Paralimpiadi con il coraggio e la determinazione che la rendono una persona speciale oltre che una fuoriclasse in pedana, e noi come Federazione siamo orgogliosi e felici d’averla supportata e accompagnata in questo percorso che solo a chi non conosce davvero Bebe sembrava impossibile”.

Ma oltre alle medaglie, Azzi ha voluto dedicare una speciale menzione a tutto il gruppo azzurro. Un gruppo solido, compatto, dentro e fuori la pedana. E dall’alto valore tecnico, non scalfito dalle mancate medaglie di alcuni protagonisti. “Mi piace sottolineare come le gare di Tokyo, oltre a due splendide medaglie, ci abbiano regalato anche tante altre emozioni forti, in tutte le armi” ha proseguito il Presidente Federale “Certo, rimane un pizzico di rammarico per il podio solo sfiorato in diverse occasioni: lo abbiamo sognato con Matteo Betti, che ha chiuso al quarto posto andando a un passo dal bronzo che avrebbe meritato, e poi con Emanuele Lambertini e Rossana Pasquino, rimasti sulla soglia dalle semifinali per una sola stoccata.

Ma al netto delle individualità, la vera soddisfazione per Paolo Azzi viene dal fatto che alle Paralimpiadi di Tokyo si è vista la vera forza dell’Italia, ovvero quella del gruppo: “Abbiamo grandi individualità tecniche e umane che fanno squadra, creando alle loro spalle un movimento sempre più promettente, con tanti giovani, alcuni dei quali sono stati fondamentali nella fase di preparazione alle Paralimpiadi, decisi a emulare i propri compagni più affermati”.

Chiuso il capitolo Tokyo, già si staglia all’orizzonte le missione Parigi 2024. L’Italia della scherma paralimpica è pronta a intraprendere il proprio  cammino verso la Francia. E lo fa con basi più che solide per recitare ancora il ruolo della protagonista fra tre anni.

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook

Foto Bizzi