Stefano Cerioni torna in Italia, ecco come è avvenuto lo scacco matto alla Francia

Fino all’ultimo Stefano Cerioni è stato in lizza per guidare il fioretto francese ma alla fine il tecnico jesino ha scelto di tornare in Italia. Decisivo il tentennamento dell’ANS prima del via libera all’autorizzazione di mettere sotto contratto l’Olimpionico 1988.

 

Camouflet, affronto. Così in Francia hanno reagito dopo l’ufficializzazione, arrivata nella giornata di ieri, del ritorno di Stefano Cerioni alla guida del fioretto italiano. Il day after dalle parti di Parigi è all’insegna dell’amarezza, dopo che la stessa Federazione transalpina si era decisamente esposta nei giorni scorsi circa la buona riuscita della trattativa con il tecnico jesino, pur non dando alla notizia i crismi dell’ufficialità.

E invece ieri è arrivata la doccia fredda, nell’aria comunque da qualche giorno. Da quando cioè Paolo Azzi aveva dichiarato che malgrado il forte pressing francese Stefano Cerioni sarebbe rimasto la prima scelta per le chiavi del fioretto azzurro. A ricostruire come sono andate le cose è il quotidiano L’Equipe, che riporta le parole del presidente federale francese Bruno Gares: “Gli avevo proposto di venire in Francia lo scorso 17 luglio a Tokyo. Lui era d’accordo. Gliene ho riparlato il 2 agosto, l’8 agosto, il 12 agosto. Tutto era a posto, fino alla settimana scorsa”.

A favorire il contrattacco della Federazione Italiana, il tentennamento da parte dell’Agenzia Nazionale dello Sport nel dare il via libera alla firma dell’autorizzazione di contratto. Un “ping pong” in cui l’Italia ha saputo infilarsi alla perfezione, strappando il sì di Cerioni e, soprattutto, costringendo i rivali di sempre a cambiare in corsa i propri piani quando ormai sembrava tutto definito.

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook

Foto Bizzi