I tre ct di lungo corso chiudono la loro esperienza alla guida delle rispettive armi. Tre gestioni che hanno segnato una parte importante della storia della scherma italiana, portando in dote tante vittorie. Anche se non sono mancate delusioni.
Nessuna continuità con il passato. La Federazione Italiana Scherma ha scelto per ricominciare tutto da zero a livello tecnico e congedarsi dai suoi ct di lungo corso: Andrea Cipressa, Sandro Cuomo e Giovanni Sirovich hanno chiuso con i Giochi di Tokyo le loro lunghe esperienze alla guida delle rispettive armi, contribuendo ognuno con la propria parte al bottino finale di cinque medaglie portate a casa dal Giappone.
Per la scherma azzurra si apre ora un capitolo nuovo, con vista su Parigi 2024. Per la “vecchia guardia” tecnica, arrivano gli applausi e i sinceri ringraziamenti da parte dei vertici Federali per il lavoro svolto in tanti anni. Fatti di tanti successi ma anche di cocenti delusioni, capolavori esaltanti e brutte sconfitte. Alti e bassi, gioie e dolori di tre gestioni comunque destinate a rimanere nelle storia della scherma azzurra.
In otto anni di gestione del fioretto, dal 2013 all’amaro finale del dopo Tokyo, travolto da polemiche e sfiduciato proprio dal gruppo che ne aveva fatto le fortune, Andrea Cipressa ha vinto di tutto e di più. Otto tioli iridati a squadre – equamente divisi fra uomini e donne – e l’oro Olimpico di Daniele Garozzo a Rio sono il fiore all’occhiello di un elenco infinito di successi.
Giovanni Sirovich può mettere sul piatto un’Olimpiade da protagonista a Tokyo dove i ragazzi, individualmente e a squadre, hanno ceduto soltanto ai Mostri imbattibili chiamati Szilagy e Corea del Sud. Ma anche due storici titoli iridati a squadre: quello maschile del 2015 e quello femminile del 2017, conclusione perfetta di una stagione esagerata per le ragazze.
E tanto ha portato a casa Sandro Cuomo, il più longevo dei CT, nella sua lunga storia alla guida della spada. Una prima parte dal 2001 al 2003, quindi la seconda dal 2009 a oggi. In mezzo titoli Mondiali grazie a Paolo Milanoli Paolo Pizzo, Rossella Fiamingo e al quartetto femminile che ha sbancato Antalya 2009. E ancora, le medaglie a Cinque Cerchi con il quartetto maschile e quello femminile, bronzo a Tokyo.
Naturalmente non sono mancate le delusioni: su Andrea Cipressa pesa il non aver centrato l’oro Olimpico a squadre malgrado il potenziale altissimo tanto del quartetto maschile (crollato sia a Rio sia, in maniera ancora più pesante, a Tokyo) quanto di quello femminile, che ha chiuso comunque al terzo posto. Così come non si è ancora cicatrizzata la ferita dopo la mancata qualificazione delle Azzurre della spada alle Olimpiadi di Rio dopo un clamoroso crollo verticale iniziato al Mondiale di Mosca.
Serviva la scossa dopo le Olimpiadi giapponesi, non pessime come dipinte da molti ma nemmeno esaltanti come le ultime spedizioni. E quindi via al nuovo ciclo tecnico, chiamato subito a un esame importante: riportare l’Italia laddove merita di restare.
Twitter: agenna85
Pianeta Scherma sui social: Instagram, Telegram, Facebook
Foto Bizzi