La spadista vercellese, protagonista a Tokyo del bronzo nella prova a squadre, guarda al futuro ma pensa soltanto a crescere gradualmente e gara dopo gara. Senza al momento pensare a Parigi.
A Tokyo abbiamo visto il futuro. Così titolavamo, appena dopo la prova Olimpica di spada femminile, a proposito di Federica Isola e della sua gara conclusa ai quarti di finale, a una sola stoccata dalla zona medaglie. Smaltita la gioia per il bronzo a squadre vinto assieme a Rossella Fiamingo, Mara Navarria e Alberta Santuccio, la spadista vercellese è pronta a tuffarsi nella nuova stagione che scatta, salvo indicazioni contrarie, a novembre da Tallinn.
Ma al momento, nella testa di Chicca, per il futuro (perlomeno quello a lungo termine) non sembra esserci molto posto: “Non sono una che fa grandi progetti” ci racconta a margine dell’incontro di cui è stata protagonista a Trento assieme alle compagne di avventura “non penso a Parigi per dirti. Penso soltanto ai miei allenamenti e al circuito di Coppa del Mondo che inizia a novembre. A livello di tecnico ci sono stati dei cambiamenti e ovviamente sono molto curiosa di vedere come andrà, ma voglio anche rimanere concentrata sullo studio e portare avanti l’università”.
Quello che è chiaro, però, per la Isola è che ancora ci sono tanti punti su cui lavorare e provare a migliorarsi: “Devo lavorare sotto tanti aspetti: da quello mentale a quello fisico. Ovviamente il margine per crescere ce n’è e pure tanto, e di questo sono molto contenta. Riparto da quanto ho appreso alle Olimpiadi, soprattutto per quanto riguarda la gestione dell’ansia, che è stata veramente indicibile in quei giorni! Quindi sicuramente affronterò le prossime gare con meno agitazione”.
A proposito di Olimpiadi. A Federica Isola è stato affidato il compito di chiudere l’assalto valido per il terzo posto. E malgrado la vercellese si sia disimpegnata alla grande, la stessa Isola esclude che si possa ripetere ancora l’esperimento: “Io spero che questa cosa non succeda mia più! (ride, ndr) Ho già parlato con le ragazze, e ho detto che si è stato bello e intenso ma anche mai più grazie. Le più grandi sono loro!”.
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Foto Alessandro Gennari/Pianeta Scherma
