Fusetti alla quarta, quando la scherma è formato famiglia

Benedetta, la più grande, ha iniziato dopo aver visto in tv le Olimpiadi di Londra. A ruota sono arrivate Carlotta e da ultimo le gemelle Diletta e Vittoria. Le sorelle Fusetti all’assalto della scherma.

 

Benedetta ad aprire la via dopo aver visto in televisione i Giochi di Londra 2012, la sorella Carlotta a seguire a ruota quindi  a prendere arma e maschera sono state le due gemelle Diletta e Vittoria, quest’ultima fresca di titolo a Riccione nella prova Giovanissime di sciabola. In casa Fusetti la scherma è diventato un vero e proprio affare di famiglia, per la gioia (ma anche la sofferenza di papà Federico, ex rugbista e ora voce tecnica di Sky proprio per la palla ovale, e mamma).

“Benedetta ha voluto provare la scherma dopo averla vista in televisione” ci racconta proprio Federico “abbiamo visto insieme le Olimpiadi e poi mi ha chiesto di provare. Quindi le altre sorelle l’hanno seguita via via a ruota. E così mi sono trovato circondato da quattro sciabolatrici”. E tutto sommato, lamentarsi è difficile: perché dalla prima all’ultima delle figlie le loro soddisfazioni se le tolgono eccome. Tre su quattro hanno messo la loro firma nell’albo d’oro del Gpg di Riccione, le più grandi sono già nel giro della Nazionale giovanile dopo aver vinto in Italia fra Cadette e Giovani, Benedetta già arruolata nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle; inoltre da dietro anche le due gemelle più piccole scalpitano alla ricerca del proprio posto al sole.

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E se sugli spalti spesso è una sofferenza, alla fine però le gioie sono altrettanto enormi. Come quando nel 2015 prima Carlotta e poi Benedetta vinsero i rispettivi titoli al GPG di Riccione: “Quella giornata è tutt’ora una delle emozioni più forti mai provate” continua Federico Fusetti “perché entrambe vinsero a distanza di poche ore. Certo fu una sofferenza, che credo abbiano capito anche loro visto che erano qui con me a vedere la gara di Vittoria e Diletta”.

La parte più difficile è però gestire le emozioni, negative o positive che siano, figlie dei risultati della gara: “L’esaltazione per la vittoria o la tristezza per la sconfitta devono durare il giusto e poi lasciare il posto ad altro. Su questo tanto io quanto mia moglie, che è molto brava proprio nella gestione psicologica, siamo stati sempre molto chiari. Ormai hanno imparato a capire che spesso e volentieri possono tirare l’una contro l’altra e se la vedono loro. Ad ogni modo anche fra di loro si aiutano, parlano spesso e volentieri di scherma tutte assieme e le più piccole vedono le due più grandi come delle guide e degli esempi”.

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E se per Vittoria e Diletta è ancora presto per pensare alle gare internazionali, per Benedetta – al suo ultimo anno fra le Giovani – e Carlotta la stagione, covid permettendo, è alle porte. A novembre le prime gare di Coppa del Mondo a Tashkent, nel mirino i Mondiali Cadetti e Giovani di Dubai.

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Foto Federico Fusetti