Tanti gli spunti positivi che l’Italia porta a casa dal primo fine settimana di Coppa del Mondo a Orleans. Buone le indicazioni al maschile, mentre le ragazze continuano a faticare a livello individuale.
“Un esordio confortante”. Così Luigi Tarantino ha commentato la sua prima da ct sulle pedane di Orleans. L’Italia ha risposto bene all’appello della prima gara, e se il podio di Luca Curatoli nella gara maschile è la classica ciliegina sulla torta, tutto sommato la sciabola azzurra si è ben comportata in Francia anche se non sono mancate delle zone d’ombra.
Partiamo proprio da queste: ancora una volta il comparto femminile ha dimostrato le proprie difficoltà nella prova individuale, dove è mancato un piazzamento fra le otto. E il rammarico rimane perché, viste le tante assenze, poteva essere una buona occasione per riportarsi laddove il talento delle ragazze permette di stare. E invece è arrivato ancora uno stop alle porte dei quarti di finale, con Rossella Gregorio – l’ultima a centrare questo piazzamento ad Atene nel 2020 quando chiuse settima- migliore delle nostre, per il resto troppe volte condannate da quella maledetta ultima stoccata. Sfortuna e mancanza di quel sano “killer instinct” decisivo in questi frangenti hanno purtroppo fatto la differenza in negativo e influenzato il risultato.
Ma al netto di ciò, ci sono comunque buoni elementi da cui ripartire nella prossima tappa di gennaio, quando tornerà anche la gara a squadre: il “pezzo forte” delle ragazze italiane, che a Orleans non hanno avuto il conforto di questa possibilità di immediato e sicuro riscatto. In pedana si è vista la voglia di lottare e di rimanere aggrappate fino all’ultimo ai match, come ha dimostrato benissimo Eloisa Passaro rimettendo in piedi l’assalto contro Sara Balzer che sembrava perduto. Ma anche il buon esordio di Mariella Viale, arrivata a un passo dal centrare la qualificazione al tabellone principale e fermata solo da un incrocio poco fortunato con Sofia Ciaraglia.
Spostandoci al settore maschile le cose sono andate decisamente meglio. Naturalmente la nostra analisi non poteva che partire dall’uomo del giorno, ovvero Luca Curatoli. Lasciatosi alle spalle la brutta parentesi Olimpica (individuale), il campione napoletano ha messo in vetrina allo Zenith la versione migliore di sé.
Anche perché per arrivare alla finalissima, dove non ha potuto nulla contro un Kim in stato di assoluta grazia schermistica, ha dovuto affrontare un tabellone tutt’altro che banale. A partire dal match con un bravo Emanuele Nardella, che lo ha impegnato a fondo prima di alzare bandiera bianca sul 12-15. E la faccia dello stesso giovane foggiano – al suo debutto assoluto chiuso in ventiquattresima posizione – al termine del match, in cui si rammaricava per quanto fosse andato vicino al colpaccio, è di quella di chi non si accontenta di una pur buona prestazione.
LEGGI ANCHE – Orleans, sciabola maschile: la gara degli altri azzurri
Più in generale, tutti i giovani che hanno fatto il loro debutto internazionale sul palcoscenico di Orleans, hanno comunque offerto buone risposte, meritandosi i complimenti tanto del ct quanto dello stesso Luca Curatoli nelle dichiarazioni post gara. Così come bene ha fatto Dario Cavaliere, ieri arrivato a un passo dall’entrare nella finale a otto.
Un buon viatico in vista delle prossime tappe, dove cercheranno riscatto Enrico Berrè e Luigi Samele, che alla prima uscita da vice-campioni Olimpici a squadre (e anche individuale nel caso del foggiano) non sono riusciti a brillare come il loro compagno di avventura.
Twitter: agenna85
Pianeta Scherma sui social: Instagram, Telegram, Facebook
Foto: Bizzi