Sabato a Losanna il congresso Fie scioglierà i dubbi sulla città che ospiterà i Mondiali Assoluti del 2023, con Milano fra le candidate. Una sfida difficile, ma Marco Fichera punta sul prestigio internazionale della federazione italiana e sull’appeal della città.
Ancora tre giorni e poi sapremo se Milano sarà la città ospitante dei Campionati Mondiali di scherma edizione 2023. Sabato 27 novembre il congresso della FIE emetterà il proprio verdetto, con il capoluogo lombardo che si gioca le sua chances con avversarie altrettanto importanti come Dubai e Tashkent.
L’una rappresentante di una zona del Mondo – il Medio Oriente – che, a suon di investimenti, si sta facendo sempre più largo sulla scena dello sport globala; l’altra capitale dello stato natale di Alisher Usmanov, candidato unico alla presidenza FIE e in attesa di ufficializzazione del suo quarto mandato di fila a capo della massima organizzazione schermistica mondiale.
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Una sfida che non spaventa Marco Fichera. Lo spadista azzurro si è buttato anima e corpo a capo del comitato promotore di una manifestazione che per la città meneghina sarebbe un colpaccio ospitare a soli tre anni dal via delle Olimpiadi invernali del 2026. E ora guarda con ottimismo alla giornata di sabato quando arriverà il verdetto.
“Siamo alle battute finali di una corsa che è stata un misto fra la maratona e i 100 metri” ha raccontato il vice campione Olimpico a squadre di Rio 2016 in una lunga intervista rilasciata al canale youtube della Federazione Italiana Scherma “in questi giorni sono stato molto in giro per gare per cercare di capire un po’ il clima che si respira attorno a questa candidatura e ora stiamo chiudendo gli ultimi dettagli per arrivare pronti al 27 di novembre”.
Il prestigio internazionale della Federazione Italiana Scherma e l’appeal internazionale che può avere Milano sono i punti di forza su cui a provare a costruire un evento che possa essere innovativo. Sostenibilità e integrazione invece le parole d’ordine. “Il fatto che è in oltre 100 anni non ci sia mai stato un Mondiale a Milano è una lacuna che va colmata quanto prima” ha detto Fichera, presentando il dossier di oltre 100 pagine portato a sostegno della candidatura.
Fra gli aspetti più interessanti messi in luce da Marco, anche l’assoluta connessione fra l’evento agonistico e i tanti che caratterizzano la vita della città: dal salone del Mobile alla settimana della moda, tutti questi momenti possono trasformarsi in vetrine per promuovere la scherma al di fuori del semplice momento della sfida in pedana. “La scherma deve diventare un brand, emanciparsi dalla semplice dimensione del palazzetto e diventare altro”.
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Foto Bizzi