Italia, tante buone indicazione da questo primo scorcio di stagione post Tokyo

Scherma - Il bilancio della prima parte di stagione in casa Italia

Vittorie, piazzamenti sul podio, buone risposte tanto dalla vecchia guardia quanto dai nuovi elementi. L’Italia della scherma prova a lasciarsi definitivamente alle spalle Tokyo, e la strada tracciata è quella giusta.

 

Chiusa la prima tranche di gare di Coppa del Mondo, e in attesa che anche il fioretto maschile possa finalmente scendere in pedana dopo l’annullamento della prevista tappa di Dubai, per l’Italia della scherma arrivano già i primi incoraggianti segnali sul fatto che la strada intrapresa nel cammino verso Tokyo possa essere quella giusta.

Numeri più che positivi – Partiamo dalle fredde cifre. Che, a dire il vero, tanto fredde verso gli azzurri non sono: in totale, infatti sono arrivati sei piazzamenti sul podio conditi da due vittorie. Queste ultime sono fresche di fine settimana e arrivano dal fioretto femminile, tornato subito a fare la voce grossa alla prima uscita della nuova gestione Cerioni. Luca Curatoli il successo lo ha solo sfiorato nel Grand Prix inaugurale di sciabola maschile a Orleans, la spada ha portato il suo contributo con i terzi posti di Andrea Santarelli a Berna e il doppio podio firmato da Federica Isola e dal quartetto delle spadiste a Tallinn.

LEGGI ANCHE – L’Italia completa l’opera a squadre, le azzurre sbancano Saint Maur

Bene i giovani – Le prime gare dell’anno sono state l’occasione buona per i tre CT per lanciare in Coppa del Mondo alcuni giovani prospetti in ottica futura. Tanti i ragazzi e le ragazze che hanno potuto “assaggiare” la scherma dei grandi, accumulando esperienza e comportandosi comunque bene. Da Emanuele Nardella, ottimo venticinquesimo a Orleans, a Mariella Viale, passando per Lucrezia Paulis, Anna Cristino, Enrico Piatti. E ancora, sempre nella sciabola maschile, Pietro Torre e Luca Fioretto. Per tutti loro o quasi, la qualificazione al tabellone principale delle rispettive prove e, più in generale, delle belle prestazioni al cospetto di avversari più titolati o perlomeno più scafati.

Nomi che sono garanzie – Accanto ai giovani di belle speranze, l’Italia della scherma può coccolarsi atleti i cui nomi sono sinonimo di garanzia. Alice Volpi a Saint Maur ha dimostrato che quando in giornata giusta può essere ingiocabile come poche. Federica Isola a Tallinn ha messo giù una prestazione da veterana malgrado la giovanissima età, anche se Chicca non la scopriamo certo oggi.  Nelle pieghe delle varie gare, poi, si possono trovare altri protagonisti che malgrado non siano saliti sul podio, hanno risposto presente ai primi appelli stagionali: Martina Batini, ad esempio, ottima quinta a Saint Maur.

LEGGI ANCHE – Buona la prima per Tarantino, ma le ragazze faticano ancora

Panchine profonde – In attesa di capire quali saranno le formazioni scelte da Stefano Cerioni e Luigi Tarantino per le prossime gare a squadre di fioretto maschile e di sciabola (la formula Grand Prix della gara di Orleans, infatti, non prevedeva la prova per quartetti), si è assistito in queste prime uscite a decisi mischiamenti di carte nei vari mazzi. Con esisti decisamente positivi, soprattutto per fiorettiste e spadiste, capaci di spingersi nei quartieri alti delle classifiche con formazioni completamente inedite. Oltre ai risultati in sé, l’indicazione più importante arrivata ai ct è quella di una profondità di rosa e una varietà di soluzioni decisamente invidiabile. Chiaramente con l’avanzare della stagione e l’avvicinarsi degli appuntamenti clou da qui a Parigi, si andranno delineando pian piano i vari “quartetti base”, ma la certezza di poter contare sempre e comunque su elementi validi e pronti quando chiamati in causa permette ai ct di poter lavorare con assoluta tranquillità.

Dettagli da limare – Naturalmente qualche cosa da sistemare c’è in vista dei prossimi appuntamenti. Le sciabolatrici, ad esempio, a Orleans hanno faticato e sono rimaste fuori dalla prime otto. Sfortuna e mancanza di “killer instinct” sono costate più di una sconfitta all’ultima stoccata e buone dosi di rammarico per qualche occasione mancata di fare un bel risultato. Il tempo per rifarsi non manca e a Tbilisi arriva anche la prima prova a squadre, format in cui le ragazze azzurre hanno saputo sempre trovare quel quid in più.

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook

Foto Bizzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *