I guastafeste! L’Italia strapazza la Francia nella prova a squadre di fioretto maschile a Parigi

Scherma - Fioretto maschile, al Cairo la nuova tappa di Coppa del Mondo

Prova di forza del quartetto azzurro, che in finale strapazza i padroni di casa in un match mai in discussione. Sugli scudi i debuttanti Marini e Bianchi.  Terza piazza per gli USA.

 

Un’Italia da sogno fa piombare la Francia nel peggiore degli incubi. Quella che doveva essere la grande festa per i Campioni Olimpici di Tokyo, si trasforma in una durissima lezione di fioretto a domicilio impartita dalla banda di guastafeste diretta a bordo pendana dal Maestro Stefano Cerioni. Una sinfonia perfetta, quella suonata dagli Azzurri, che tornano a casa da Parigi con il bottino pieno.

Sulla pedana centrale del De Coubertin finisce 45-20. Un punteggio emblematico di quello che si è visto in pedana: ovvero una squadra che domina in lungo e in largo e un’altra che non riesce a trovare le debite contromisure per arginare il fiume in piena. Il match, di fatto, ha storia solo nel primo assalto, con Marini che fa 5-4 su Lefort. Poi è solo Italia: Garozzo annichilisce Pauty per 5-0 e, di fatto, la comunicazione si chiude lì.

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L’assalto contro i padroni di casa, però, è solo l’ultima pennellata di una gara cominciata fin da subito con le idee ben chiare in testa per gli azzurri: vincere. Con Alessio Foconi tenuto pressoché sempre in panchina – solo un cammeo per lui contro la Polonia al primo turno – il palcoscenico se lo sono presi gli altri Azzurri. Guillaume Bianchi e Tommaso Marini, al loro debutto, hanno risposto più che presente all’appello. Al resto della contabilità ci ha pensato Daniele Garozzo, perfetto finisseur della macchina azzurra.

Un meccanismo perfetto che ha lasciato poco o nulla agli avversari: dalla già citata Polonia in apertura di giornata, alle vittorie contro Hong Kong (45-24) e Stati Uniti, che danno filo da torcere agli azzurri ma poi devono alzare bandiera bianca sul 45-38 e accontentarsi del terzo posto finale dopo aver regolato la Russia nella finale per il gradino più basso del podio.

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Foto: Eva Pavia/Bizzi