La Corea riprende da dove aveva lasciato e vince la prova a squadre di Tbilisi, Italia al quarto posto

Scherma - Campionati asiatici: doppio oro Corea nelle prove a squadre

Battuta in finale un’ottima Germania, gli asiatici si confermano i più forti. Podio anche per la Russia. L’Italia riparte da un quarto posto.

 

Stagione nuova, vecchie abitudini. Nella prova a squadre di sciabola maschile di Tbilisi a vincere è nuovamente la Corea. La corazzata asiatica – in ovvia formazione di gala con Gu Bongil, Oh Sanguk e i due Kim, Junho e Junghwan – sembra fare al momento un altro sport rispetto alla concorrenza e anche la gara georgiana non fa eccezione.

Di battere i campioni Olimpici e di tutto, al momento non se ne parla. Ci ha provato la Russia, andando a un soffio dal riuscirci prima che Oh Sanguk, con una super parziale finale chiudesse i conti sul 45-44. Ci ha provato la rinnovata Germania, che dopo aver sorpreso gli azzurri in semifinale, prova fin che riesce a rimanere aggrappata al match in finale prima di dover anch’essa alzare bandiera bianca sul 45-38.

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Quarto posto finale per l’Italia. Il quartetto italiano, composto da Enrico Berrè, Dario Cavaliere, Luca Curatoli e Matteo Neri, si accende a corrente alternata e dopo la brillante vittoria contro il Kazakistan nel primo turno centra quella un attimino più sofferta contro la Francia, piegata alla fine 45-42. In semifinale decisivo è il passaggio a vuoto di Luca Curatoli e la bella rimonta di Szabo, che impediscono il rematch Olimpico sulla pedana centrale.

A sintetizzare al meglio la giornata di oggi degli azzurri, valgano le parole di Enrico Berré affidate ai social: “Alcune cose buone , altre meno. La strada da fare è lunga, e noi siamo solo all’inizio”. Si riparte dalle note positive di oggi, come la voglia di lottare nei momenti più difficili e il buon impatto di Dario Cavaliere nel ruolo di titolare nelle rotazioni di Tarantino. La strada è ancora lunga, e alla fine del viaggio l’Italia si farà trovare pronta per ritornare laddove talento e blasone portato dal titolo di vice campioni Olimpici comandano.

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Foto: Augusto Bizzi