Il quartetto italiano, fermato in semifinale dalla Francia, si prende la rivincita sulla Germania e chiude al terzo posto. Secondo podio di fila dopo quello di Tallinn.
Cambiano le interpreti sul palcoscenico, ma a non cambiare è il risultato finale. L’Italia chiude al terzo posto la prova a squadre di spada femminile a Barcellona e conferma piazzamento e sensazioni emerse lo scorso novembre nel primo test stagionale a Tallinn.
Rispetto alla gara estone, sono confermate Federica Isola e Alberta Santuccio, con la siciliana a cui viene affidato il ruolo di chiusura. Assieme a loro Giulia Rizzi, ieri migliore della pattuglia azzurra nella prova individuale, e Roberta Marzani. Un podio sudato e meritato quello artigliato dalle quattro azzurre, giunto alla fine di un cammino iniziato agli ottavi contro l’Argentina e chiuso con la rivincita sulla Germania, che a novembre aveva beffato le azzurre alla priorità privandole sul più bello di una meritata finale per il primo posto.
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Altra storia a Barcellona, con le azzurre che mettono fin subito in chiaro quale sono le loro intenzioni e che frazione dopo frazione scavano un fossato impossibile da colmare per le avversari, fino alla bandiera bianca alzata da Alexandra Ndolo sul 42-35. In mezzo, la vittoria allo sprint contro gli Stati Uniti ai quarti di finale – ottimo il guizzo di Santuccio sulla Guzzi alla priorità – e la sconfitta in semifinale contro la solida Francia.
La vittoria nella “small final” rimette subito le cose a posto. Per la felicità di Dario Chiadò, che oltre al risultato può tornare a casa con la consapevolezza di avere un gruppo di ragazze altamente competitivo e che sanno farsi trovare pronte quando chiamate in causa. Senza contare che ancora non sono entrate nella rotazione elementi del calibro di Rossella Fiamingo e Mara Navarria. Al tecnico torinese non resta altro che l’imbarazzo della scelta.
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Foto Bizzi
