Nella nuova puntata di Indovina chi scopriamo i ricordi di infanzia di Alice Clerici che, a partire da una foto del passato, ci racconta i suoi sogni di bambina armata di Spada.
La spadista torinese Alice Clerici ha deciso, a partire da una foto che la ritrae bambina e reduce da uno dei suoi primi successi sportivi, di raccontarci come e quando è nata la sua inesauribile passione per la scherma e per il suo mondo.
Cosa puoi raccontarci di questa foto? Quando è stata scattata e che ricordi hai al riguardo?
Questa foto risale alla mia prima gara vinta. La cosa divertente? L’ha scattata quello che oggi è il mio compagno! Nonostante fosse solo una garetta regionale ero davvero felice, come si può notare! Inoltre è stata la prima volta in cui non mi hanno accompagnata i miei genitori, ma i miei zii Carla e Giovanni, a cui ero molto legata.
Com’è nata la tua passione per la scherma?
Fin da piccolissima ho sempre amato spade e duelli, infatti guardavo continuamente la serie TV degli anni ’50 di Zorro. Era il mio personaggio preferito, ogni carnevale mi vestivo come lui. Vedendo questa mia “predisposizione”, mio papà, che aveva fatto qualche anno di fioretto già all’Accademia Scherma Marchesa, mi ha fatto vedere la sua attrezzatura e qualche movimento… Ed è stato amore a prima vista.
Qual è il primo ricordo che hai in pedana?
Mi ricordo il primo giorno in sala scherma. Ero affascinata da qualsiasi cosa, guardavo i ragazzi più grandi tirare e pensavo “wow, anche io voglio fare queste cose”. Ricordo di essere sgattaiolata vicino agli armadietti e aver preso in mano di nascosto la spada di uno di quei ragazzi che si stavano allenando. In quel momento ho capito che volevo assolutamente dedicarmi a questo sport.
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E la gara più emozionante di quando eri bambina? Quella indimenticabile?
Sicuramente quando sei piccolo il campionato italiano di Rimini (oggi è Riccione, ma per me sarà sempre Rimini), ha la stessa importanza di un’Olimpiade. Quando sono riuscita a vincerlo, all’ultimo anno di GPG, è stato davvero emozionante.
Che obiettivi ti ponevi quando hai iniziato? Immaginavi di arrivare dove sei ora?
Il sogno è sempre stato andare alle Olimpiadi. Da piccola pensavo molto in grande, crescendo poi sono diventata più realista e so di essermi già tolta delle grandi soddisfazioni, cosa che non è per nulla scontata.
Chi era il tuo spadaccino preferito (reale o di fantasia) da bambina?
Beh, Zorro ovviamente! Ma un mio grande modello è sempre stata Giovanna Trillini, adoravo il suo modo di tirare.
C’é mai stato un momento nella tua crescita in cui ti sei allontanata dalla scherma? Se sì, cosa ti ha spinto a tornare?
Non mi sono mai davvero allontanata dalla scherma, ma sicuramente ci sono stati momenti difficili in cui mi sono chiesta che cosa avrei voluto fare. Un momento molto buio è stato il 2019/2020, quando, dopo aver fatto una buona stagione di qualifica con le mie compagne di squadra della nazionale, ho cominciato a sentire un po’ troppo la pressione delle Olimpiadi che stavano per arrivare. In più ci si è messa in mezzo la pandemia, le gare rinviate, gli allenamenti in casa. È stato un periodo molto particolare, ma ora sto cercando di ripartire da zero per tornare a godermi la pedana al 100%.
Se potessi dare un consiglio alla Alice bambina quale sarebbe?
Le direi di divertirsi il più possibile!
E cosa direbbe la te stessa bambina alla te di oggi?
Probabilmente mi direbbe di non smettere di sognare…
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