Lo sfogo della spadista russa Anastasiia Rustamova: “Volevamo solo tirare di scherma, lo sport dovrebbe stare fuori dalla politica”

Scherma - Anastasiia Rustamova: "La politica resti fuori dallo sport"

La campionessa europea di spada femminile Under 20 racconta  il suo stato d’animo dopo gli Europei di Novi Sad. Fra la gioia per la vittoria frustrata da una premiazione senza inno né bandiera all'”orrore” della prova a squadre in cui tutte le nazioni hanno rifiutato il confronto con la Russia.

 

La pedana l’ha consacrata campionessa Europea nella spada femminile Giovani, ma per la russa Anastasiia Rustamova la rassegna continentale di Novi Sad resterà indimenticabile per ben altri motivi. Il reiterato rifiuto delle nazioni opposte alla Russia di scendere in pedana quindi il ritiro della stessa delegazione russa hanno chiuso anzitempo e nel modo più amaro possibile la trasferta della sedicenne, che avrebbe dovuto disputare anche le gare della categoria Cadette.

La stessa Rustamova, passato qualche giorno, ha voluto riordinare le idee e raccontare tramite un lungo post sui propri canali social questi ultimi folli giorni, in cui le vicende della politica internazionale legate all’attacco in Ucraina hanno rubato il palcoscenico alla parte meramente agonistica. E così quello che per lei sarebbe dovuta essere una settimana di gioia si è chiusa senza poter festeggiare a pieno il titolo e senza potersi giocare le sue carte nelle altre gare.

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In particolare, a lasciare tanto amaro in bocca alla giovane russa, l’impossibilità di poter disputare le gare a squadre: “Alla gara a squadre è avvenuto il vero orrore” si legge nel post di Rustamova “Sono del parere che lo sport debba restare fuori dalla politica e non riesco a capire perché si siano rifiutati di tirare con noi. Solo per il fatto che siamo russi? Anche se personalmente non abbiamo nulla a che vedere con la situazione che sta accadendo. Volevamo solo fare degli assalti leali e una bella scherma. Potrei ragionare a lungo su questo tema ma non lo faccio. Dico soltanto che è tutto finzione e apparenza. Anche gli stessi atleti volevano tirare, proprio come noi, volevano una lotta leale. Ma dall’alto hanno deciso per loro. E alla fine, a causa di quanto sta accadendo nel Mondo, non mi hanno permesso di gareggiare coi Cadetti”.

 

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