Sciabola femminile: a Istanbul l’Italia si ferma a una stoccata dal podio, vince la Corea

Scherma - Ad Hammamet torna la Coppa del Mondo di sciabola femminile

Azzurre beffate all’ultima stoccata dall’Ungheria, per loro quarto posto nella prova a squadre di sciabola femminile a Istanbul. Vince la Corea del Sud sulla Spagna.

 

La maschera scagliata via con rabbia da Rossella Gregorio dopo aver subito il punto del 44-45 da Liza Pusztai sintetizza meglio delle parole il senso di frustrazione e amarezza che ha lasciato in casa Italia il quarto posto maturato nella prova a squadre di sciabola femminile a Istanbul. Dopo la vittoria di Atene, il podio rimane lì, a una sola botta di differenza, a quell’uscita in tempo del talentino magiaro che nega alle azzurre un altro piazzamento fra le prime tre al termine di un match combattuto punto a punto dalla prima all’ottantanovesima stoccata.

Una beffa, arrivata al termine della solita gara di grande solidità da parte del quartetto di Nicola Zanotti, che non cambia la formazione rispetto al successo greco e conferma Eloisa Passaro accanto alle confermatissime Michela Battiston, Martina Criscio e Rossella Gregorio. Come ampiamente prevedibile la musica suonata a squadre è ben altra rispetto a quella della dimensione individuale. Ne sono prova la sicurezza con cui le azzurre scollinano i primi assalti contro Romania e Azerbaigian ma anche la grinta con cui Michela Battiston, sempre più donna delle rimonte, riporta sotto la squadra nella semifinale contro la Corea.

A lasciare l’amaro in bocca è il doppio sfortunato epilogo proprio contro le asiatiche e nella finalina con in palio il terzo posto contro l’Ungheria. Un match molto equilibrato, al punto che il massimo vantaggio acquisto da una delle due squadre è proprio il +3 con cui Gregorio si è allacciata al rullo per la sfida a Pusztai.

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A prendersi il bottino alla fine è la Corea. Al rendez vous finale si presenta l’ottima Spagna, sulla scia del momento di forma di Lucia Martina Portugues. E’ lei a ribaltare Pusztai in semifinale per catapultare le compagne all’atto decisivo, dove però non possono nulla contro il maggior tasso tecnico delle asiatiche.

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Foto: Eva Pavia/Bizzi