La prima parte della stagione internazionale ha visto 8 fra atlete e atleti brindare al loro successo in Coppa del Mondo. Fra di loro anche gli azzurri Valerio Cuomo e Alberta Santuccio.
L’ultima in ordine cronologico a poter iscrivere il proprio nome nel club di chi ha vinto una tappa di Coppa del Mondo di scherma in carriera è stata Alberta Santuccio al termine della cavalcata tanto entusiasmante quanto vietata ai deboli di cuori al Grand Prix di Budapest. Ma in questo primo scorcio della stagione della nuova ripartenza post Tokyo e post Covid, in molti hanno potuto brindare al loro primo successo nel circuito maggiore.
Uno di questi è Valerio Cuomo. Lo spadista napoletano figlio d’arte a Sochi ha creato il suo capolavoro, prendendosi la soddisfazione a fine gara di osservare dal gradino più alto del podio l’oro, l’argento e il bronzo degli ultimi giochi Olimpici. Una prima volta davvero invidiabile, peraltro costruita con una prova perfetta dal primo all’ultimo assalto tanto sul piano tecnico quanto su quello tattico e della gestione degli stessi match.
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Il record di primi successi spetta alla sciabola femminile. Priva di tantissime protagoniste, l’arma è diventato un terreno di caccia senza una vera padrona, al punto che tre delle quattro vincitrici sin qui andate a referto nelle cinque gare disputate, non avevano prima del loro giorno di gloria vinta una tappa di Coppa del Mondo. E se Anna Bashta ci ha preso gusto al punto di fare filotto, prendendosi la gara di Atene dopo aver inaugurato la casella degli ori a Plovdiv, alla russa ora azera fanno compagnia la francese Caroline Queroli e la greca Despina Georgiadou, trionfatrici rispettivamente a Tbilisi e Orleans.
Nel circuito della sciabola maschile invece, che ha però visto la disputa di soltanto tre gare, la sola new entry è il georgiano Sandro Bazadze profeta in patria nella tappa di Tbilisi. Nella spada femminile, oltre alla già citata Alberta Santuccio, è stata la coreana Song Sera a Barcellona a mettere per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro di una competizione del massimo circuito schermistico Mondiale.
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La chiusura è dedicata al fioretto. Al femminile è stato dominio assoluto di Alice Volpi, che di successi prima del treble fra St Maur, Poznan e Guadalajara ne aveva già in carniere altrettanti. Serrande chiuse dunque alle speranze altrui di sbloccare la voce “medaglie d’oro” nel proprio curriculum personale. Al maschile, in una stagione sin qui caratterizzata più da cancellazioni e rinvii che non dall’azione in pedana, a imporsi sono stati Cheung Ka Long e Anton Borodachev. Anche loro benvenuti nel club.
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Foto Bizzi