Proseguono i nostri Indovina Chi..: oggi protagonista è Alberta Santuccio, che ci rivela i retroscena del suo rapporto con la scherma.
Alberta Santuccio è la protagonista del nostro “Indovina chi…” di oggi. La spadista siciliana, reduce dal Bronzo a squadre nella Spada Femminile alle ultime Olimpiadi e fresca di prima vittoria in carriera in Coppa del Mondo centrata al Grand Prix di Budapest, ci rivela il suo percorso nella scherma, da quando aveva sette anni a oggi.
Cosa puoi raccontarci di questa foto? Quando è stata scattata e che ricordi hai al riguardo?
Questa foto mi ricorda casa al mare, è stata scattata proprio lì! È uno dei pochi scatti amorevoli che ho con mio fratello! Era il 1999!!
Com’è nata la tua passione per la scherma?
La mia passione è nata seguendo le orme di mio fratello… è proprio grazie a lui che ho conosciuto questo fantastico mondo della scherma!
Qual è il primo ricordo che hai in pedana?
Il primo ricordo che ho in pedana è una gara fatta da esordienti dove io ero l’unica femmina in mezzo a tutti maschi! Arrivai seconda!!!
E la gara più emozionante di quando eri bambina? Quella indimenticabile?
Un campionato italiano GPG che vinsi e il Presidente Scarso mi fece premiare da mio nonno (il mio primo tifoso per eccellenza).
Che obiettivi ti ponevi quando hai iniziato? Immaginavi di arrivare dove sei ora?
Sono sempre stata una bambina molto ambiziosa, quindi già da piccola puntavo in alto e come tutti i bambini sognavo le Olimpiadi…
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Chi era il tuo spadaccino preferito (reale o di fantasia) da bambina?
Ovviamente Zorro!!!!!
C’è mai stato un momento nella tua crescita in cui ti sei allontanata dalla scherma? Se sì, cosa ti ha spinto a tornare?
Da quando ho iniziato all’età di 7 anni, non ho mai smesso di praticare scherma. Solo per un brevissimo periodo ho iniziato a fare contemporaneamente pattinaggio sul ghiaccio, fino a quando mi sono rotta il polso e allora ho capito che era meglio continuare solo scherma.
Se potessi dare un consiglio all’Alberta bambina quale sarebbe?
All’Alberta bambina direi di sfruttare e di vivere al massimo tutte le esperienze che la scherma ti regala perché sono momenti che da piccolo non capisci al 100% ma solo dopo ti rendi conto della fortuna che hai avuto a vivere una vita così… piena di viaggi, di nuove amicizie, di sfide, di esperienze uniche, ecc. ecc.
E cosa direbbe la te stessa bambina alla te di oggi?
L’Alberta bambina direbbe sicuramente all’Alberta di oggi: “Divertiti di più!” in pedana e ritrova, per quanto possibile, quella inconsapevolezza di una volta che mi contraddistingueva!
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