Indovina chi… – Giulia Arpino: “Mi parlarono del talento di mio padre e decisi di voler fare scherma”

Giulia Arpino

Altro giro, altra corsa: per la rubrica Indovina chi a rispolverare i ricordi dei primi assalti questa volta è la sciabolatrice azzurra Giulia Arpino.

 

A chiacchierare con noi ricordando i momenti in cui era -è proprio il caso di dirlo- alle prime armi oggi è Giulia Arpino, sciabolatrice classe ’99 in forze alle Fiamme Rosse e tra i nomi di punta delle nuove leve della Sciabola italiana.

Cosa puoi raccontarci di questa foto? Quando è stata scattata e che ricordi hai al riguardo?

Questa foto dovrebbe essere stata scattata ad una gara interregionale a Baronissi, dovevo essere categoria giovanissime, quindi direi un bel po’ di tempo fa! Era all’inizio della mia carriera e mi ricordo che fui molto soddisfatta di questa gara perché arrivai terza.

Com’è nata la tua passione per la scherma?

Diciamo che la scherma è una tradizione di famiglia, tanto che i miei si sono conosciuti proprio ad un ritiro della nazionale. Mi ricordo di aver impugnato per la prima volta un fioretto di plastica al centro estivo che si faceva all’Acqua Acetosa. Mi piacque subito come sport perché vedevo che riuscivo abbastanza bene, poi molti istruttori mi parlarono dei risultati e del talento di mio padre e da quel momento decisi di voler fare scherma.

Qual è il primo ricordo che hai in pedana? E la gara più emozionante di quando eri bambina? Quella indimenticabile?

La gara che più mi ha emozionato da piccola era una prova nazionale a San Severo dove arrivai 2^ dopo aver battuto molte bambine che all’epoca erano fortissime. Da quel momento capii quanto fosse importante per me la scherma.

Che obiettivi ti ponevi quando hai iniziato? Immaginavi di arrivare dove sei ora?

Sinceramente quando ero piccola non ero fortissima, stavo sempre nelle prime 16/8 a livello nazionale ma non ero quella che vinceva sempre. Il mio obiettivo era quello di dare il massimo e di portare a casa una coppa.

Chi era il tuo spadaccino preferito (reale o di fantasia) da bambina?

Zorro sicuramente ha fatto la sua parte. Io e mio fratello Alberto lo vedevamo sempre e lo imitavamo.

C’è mai stato un momento nella tua crescita in cui ti sei allontanata dalla scherma? Se sì, cosa ti ha spinto a tornare?

No, non mi sono mai allontanata dalla scherma anche se confesso che molte volte, dopo la delusione di una gara andata male, mi capitava di dire che avrei smesso ma, alla fine, il giorno dopo tornavo sempre in palestra e continuavo a lavorare per l’obiettivo successivo.

Se potessi dare un consiglio alla Giulia bambina quale sarebbe?

Le direi di dare sempre il massimo, di credere sempre nei suoi sogni e di fregarsene del resto, di non mollare mai e di rialzarsi a testa alta dopo una caduta.

E cosa direbbe la te stessa bambina alla te di oggi?

Probabilmente le direbbe di prendere le cose con più leggerezza.

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