Italia, che spettacolo a Madrid! Il quartetto azzurro è terzo nella prova a squadre di sciabola maschile

Scherma - Sciabola maschile, Italia terza nella prova a squadre di Madrid

L’Italia, pur con un quartetto rimaneggiato e sperimentale, batte la Germania nella finalina e si prende il terzo posto nella prova a squadre di sciabola maschile a Madrid. 

 

Ci sono podi che per peso specifico valgono molto di più di un semplice piazzamento in zona medaglia, sempre che tale risultato possa meritare la derubricazione a “semplice”. Luca Curatoli, Michele Gallo – subentrato all’ultimo all’acciaccato Luigi Samele e fresco di piazzamento negli otto a livello individuale – Giovani Repetti e Pietro Torre si regalano e regalano a Nicola Zanotti un terzo posto di importanza capitale. E non solo perché è il primo podio stagionale del post Tokyo, ma anche e soprattutto perché figlio di una prova corale maiuscola di un quartetto che, fra rimescolamenti tecnici decisi dal ct e forfait dell’ultimo secondo, ha dovuto costruire da zero e nello spazio di una sola giornata la giusta chimica.

Missione compiuta. Da una parte un Luca Curatoli che cavalca il suo stato di grazia e l’entusiasmo per il secondo posto di ieri. Dall’altra tre ragazzi al loro esordio assoluto in squadra che si alternano in pedana senza risentire in alcun modo lo scotto della prima volta. Anzi. Giovanni Repetti, che da inizio stagione sta offrendo ottime prestazioni, e i due poco più che ventenni Michele Gallo e Pietro Torre si fanno trovare prontissimi all’appello. Anche quando dall’altra parte del rullo c’è gente che si chiama Eli Dershwitz, Daryl Homer o Aron Szilagyi.

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All’inizio ci vuole un po’ per ingranare, ma una volta rotto il ghiaccio contro i padroni di casa della Spagna, lo show azzurro ha potuto cominciare. Gli Stati Uniti, pur in formazione tipo, vengono doppiati e lasciati a quota 22. L’Ungheria, avversaria di semifinale, deve inseguire gli azzurri per due terzi di match prima di trovare la via che permette a Szilagyi di chiudere sul 45-38 e prendersi il biglietto per la finale contro la Corea.

Nella finalina contro la Germania, infine, gli azzurri tremano giusto lo spazio di una frazione: Bonah fa 6-2 su Curatoli e passa il testimone sul 10-7. A rimettere tutto a posto ci penso però Pietro Torre: 8-4 a Kindler e via alla cavalcata portata avanti da Giovanni Repetti e poi chiusa con la firma in calce dello stesso Curatoli per il 45-35 che vale un piazzamento sul podio che raramente ha avuto sapore così dolce.

Twitter: agenna85

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Foto Pavia/Bizzi

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