Indovina chi… – Eloisa Passaro: ” Il mio Maestro mi chiamava Cavallo Pazzo”

Eloisa Passaro

Pronti a salire di nuovo sulla macchina del tempo di Indovina chi… Protagonista della puntata di oggi è la sciabolatrice Eloisa Passaro, pronta a raccontarci come tutto è cominciato.

 

Con Indovina chi… stiamo viaggiando indietro nel tempo per scoprire come è iniziata l’avventura schermistica dei campioni di oggi. A raccontarci sogni e ricordi d’infanzia oggi è la sciabolatrice azzurra Eloisa Passaro.

Cosa puoi raccontarci di questa foto? Quando è stata scattata e che ricordi hai al riguardo?

In questa foto avevo 10 anni, era il mio primo anno di scherma e mi trovavo a Verona per la finale regionale categoria Bambine. Avevo iniziato da poco l’agonismo e ancora non conoscevo bene il mio potenziale, andavo alle gare per divertirmi, anche se poi mi beccavo le ramanzine del mio Maestro Gastone Gal, che me ne diceva sempre tante perché in pedana ero super istintiva e non lo ascoltavo.

Com’è nata la tua passione per la scherma?

Mi sono avvicinata alla scherma un po’ per caso. Da piccola ho praticato diversi sport, nessuno mi appassionava troppo così i miei genitori, che avevano seguito le Olimpiadi, dopo aver visto l’oro di Aldo Montano, mi proposero di provare a fare scherma perché sapevano che vicino casa c’era una palestra: la Comini. Così a settembre mi presentai lì e mi misero a fare sciabola. Fu una tortura all’inizio indossare tutta quella divisa, era pesantissima, la maschera mi dava la sensazione di non respirare. I miei genitori mi costrinsero a continuare perché ormai avevano comprato tutta l’attrezzatura e col senno di poi per fortuna non hanno pensato di rivendere tutto e farmi cambiare sport.

Qual è il primo ricordo che hai in pedana?

Il primo giorno che il mio primo Maestro mi mise in guardia. Disse che ero fin troppo coordinata per essere la prima volta e mi chiamava cavallo pazzo perché quando mi faceva attaccare andavo a tremila.

E la gara più emozionante di quando eri bambina? Quella indimenticabile?

La vittoria al Campionato Italiano categoria Ragazze. Partivo da favorita perché durante la stagione avevo conseguito i risultati che mi permisero di iniziare la gara già da numero uno del ranking, ma sentivo ugualmente tanta tensione perché non avevo fatto mai podio agli italiani precedenti. Ero determinata fin dal mattino ad arrivare in finale. Poi finalmente quella bellissima pedana rialzata e tutti i riflettori che la illuminavano. Ricordo ancora la gioia di aver vinto l’oro e subito l’abbraccio col mio Maestro.

Che obiettivi ti ponevi quando hai iniziato? Immaginavi di arrivare dove sei ora?

No assolutamente, per me era un divertimento, ancora non conoscevo bene le categorie e le dinamiche che sarebbero subentrate con il tempo.

Chi era il tuo spadaccino preferito (reale o di fantasia) da bambina?

Sicuramente Valentina Vezzali per la sua grande carriera e determinazione. Mi ricordo che il mio primo anno di scherma venne a fare una manifestazione con la mia società e io ero super emozionata all’idea di conoscerla. Poi, quando passai ad allenarmi al Petrarca, venivo chiamata al Luxardo per portare le borse agli atleti e io volevo sempre portarla a Gigi Tarantino perché, oltre ad essere il mio idolo, volevo vederlo tirare da vicino perché un giorno avrei voluto avere la sue stesse qualità in pedana.

C’è mai stato un momento nella tua crescita in cui ti sei allontanata dalla scherma? Se sì, cosa ti ha spinto a tornare?

No, fisicamente non mi sono mai allontanata dalla scherma ma mentalmente sì. Ho passato un periodo in cui vivevo gli allenamenti con frustrazione e arrivavo alle gare spenta e demotivata. Non mi sentivo più a mio agio e ho dovuto fare i conti con le mie paure e prendere delle decisioni importanti per tornare a fare questo sport con divertimento ed ambizione.

Se potessi dare un consiglio alla Eloisa bambina quale sarebbe?

Alla me bambina non avrei molto da dire perché ho vissuto i miei primi anni di scherma con grande divertimento e voglia di praticare questo sport.

E cosa direbbe la te stessa bambina alla te di oggi?

Mi direbbe che ho fatto la scelta giusta a continuare questo sport nonostante gli alti e bassi del mio percorso e di incominciare a sognare in grande ora che finalmente è il momento che i sogni diventino realtà.

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