Da Chicca a Curatoli, sette gli italiani che hanno vinto il Trofeo Luxardo

Scherma - Le vittorie italiane al Trofeo Luxardo di Padova

Da quando nel 1961 il “Trofeo Luxardo” divenne internazionale, sono stati 7 gli schermidori italiani a vincere sulle pedane di Padova. Michele Maffei da record, Luca Curatoli ultimo della lista.

 

Domenica 23 maggio il Trofeo Luxardo di sciabola maschile conoscerà il nome del proprio vincitore. E se Aron Szilagyi avanza la candidatura per il terzo successo e i coreani fanno paura con la loro scherma micidiale, il pubblico del Pala Indoor sarà la spinta in più alle spalle degli schermidori azzurri per tornare nuovamente sul gradino più alto della gara più sentita e prestigiosa da ogni sciabolatore italiano. Tre anni fa la doppietta con Luca Curatoli e Aldo Montano, quindi il tunnel buio del pandemia, i rinvii, le cancellazioni. E ora, l’atteso ritorno.

Sin qui sono stati 7 gli atleti di casa ad aver trionfato sulle pedane di Padova, che diventano 10 includendo i successi di Carlo Turcato, Giuseppe Comini e Wladimiro Calarese, maturate però nelle prime edizioni aperte soltanto a schermidori italiani. La svolta internazionale, infatti, arrivò soltanto nel 1961 quando ad affermarsi fu il polacco Wojciech Zablocki. L’Italia dovette attendere il 1964 per brindare al primo trionfo, grazie a Pierluigi Chicca.

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Il 1973 fu l’anno del primo dei quattro Luxardo vinti da Michele Maffei: l’Olimpionico  a squadre di Monaco 1972 avrebbe poi portato a casa definitivamente il Trofeo dopo il terzo centro nel 1979 – in mezzo anche la vittoria nel 1976 – prima di firmare con il successo del 1980 quello che attualmente rappresenta il record di vittorie per un italiano. A livello generale, meglio di Maffei ha fatto soltanto Sydiak, arrivato a quota 5.

Nel 1993 a brillare fu Tonhi Terenzi, mentre nel 1999 fu Luigi Tarantino a portare a casa la gara. Lo stesso napoletano avrebbe poi rivinto esattamente dieci anni dopo, nel 2009. Padova e Napoli si intrecciano spesso nelle storie delle ultime vittorie azzurre al Luxardo: nel 2013 Diego Occhiuzzi, allora fresco di argento a Londra 2012, dapprima si prese la sua rivincita su Aron Szilagy in semifinale quindi battè Reshetnikov in finale. Nel 2019, infine la doppietta guidata da Luca Curatoli dopo una finale contro Aldo Montano.

E proprio il livornese era stato il predecessore di Curatoli nell’albo d’oro. Storia del 2016 e di una finale contro Szilagy entrata di diritto negli annali del Trofeo Luxardo e non solo. La storia del 2022, invece, è ancora tutta da scrivere, a partire da domani quando più di venti azzurri inizieranno il loro percorso verso il tabellone principale di domenica. Quando un ottavo italiano potrebbe iscriversi alla liste dei vincitori. O, perché no, l’ultimo dei sette concedere il bis.

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Foto Bizzi