Italia, tanti motivi per sorridere anche senza la medaglia d’oro

Scherma - Europei Antalya approfondimento prima giornata

Due argenti e un bronzo dal grande peso per l’Italia nella prima giornata. La rinascita di Errigo, Volpi stringe i denti, Curatoli si conferma. Bene i giovani. 

 

Oltre alle medaglie, c’è di più. Chiusa la prima giornata di gare e in attesa di capire se e in che modo si passerà all’incasso in questo sabato 18 giugno in cui scendono in pedana spadiste e fiorettisti (CLICCA QUI PER LA DIRETTA STREAMING), l’Italia fa i conti con quanto di buono ha portato in dote la prima tornata di prove individuali. La moneta sonante, innanzitutto: due argenti e un bronzo. E malgrado all’appello sia mancata la medaglia d’oro, fra le pieghe della gara in casa azzurra sono tante le cose buone da portare via.

Un argento che sa di rinascita – Fra Arianna Errigo e il suo terzo centro all’Europeo ci si è messa soltanto una Leonie Ebert davvero in stato di grazia. Brava la tedesca, da tanti anni in rampa di lancio come uno dei talenti più brillanti del fioretto e che in questa stagione sembra aver messo a punto i dettagli per poter finalmente esplodere. Bravissima Arianna Errigo, che strappa un argento che ha tutto il sapore della rinascita. Dimenticata Tokyo e un’altra delusione Olimpica, lasciatasi alle spalle un periodo difficile, la lombarda si è presa il suo tempo, ha saltato la prima parte di stagione e poi è cresciuta gara dopo gara. Le pedane di Antalya hanno messo in mostra un’atleta la “vecchia” TsunAry, quella che lascia poco o nulla alle avversarie. Dominante (come contro Dulugosz o Palumbo) ma anche in grado di imporre il cambio di passo quando serve, come fatto contro la Blaze nel tabellone delle 32: una prima parte giocata punto a punto, quindi lo strappo decisivo che è valso il 15-8 finale. La semifinale contro Ysaora Thibus è stata poi il vero apice di giornata, con una vittoria che è anche esorcizzazione dei vecchi fantasmi che gli ultimi incroci con la campionessa transalpina hanno portato con sé. Capitolo numeri: quella di Antalya è la settima medaglia individuale di Arianna Errigo a un Europeo di scherma, la seconda d’argento che va ad accompagnare quella di Novi Sad. Due ori e tre bronzi fanno il resto e rimpinguano le cifre di una campionessa con pochi eguali.

Alice abbonamento al bronzo – Quarta medaglia Europea consecutiva, quarto bronzo per Alice Volpi dopo quelli di Tbilisi, Novi Sad e Dusseldorf fra 2017 e 2019. Un risultato che però apre il sorriso della poliziotta senese: un po’ perché arriva il quarto come lei stessa ha raccontato commentando la gara tramite i propri canali social, la gara di Antalya ha rischiato fortemente di guardarla da casa. Colpa di un problema alla gamba che l’ha costretta al forfait agli ultimi Assoluti e a tirare la gara continentale in condizioni fisiche non perfette. La classe, il talento e la voglia di lottare dell’iridata 2018 hanno bilanciato alla grande, portando Alice fino alla semifinale e all’incrocio con la scatenata Ebert.

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Luca sempre al top – In un’Italia sperimentale e rimaneggiata, che all’ultimo momento ha dovuto fare a meno anche di Luigi Samele, Luca Curatoli era la certezza a cui aggrapparsi per la lotta alle medaglie. E il ventisettenne napoletano non ha tradito le attese, spingendosi fino al secondo posto. E se alla fine è mancato il guizzo per poter trasformare l’argento in oro, Luca porta a casa la sua seconda medaglia agli Europei dopo il bronzo di Tbilisi 2017 e mette un’ulteriore tacca a una stagione sin qui vissuta da assoluto protagonista.

Bene i debuttanti – Degli otto azzurri in gara ieri, quattro erano al loro debutto assoluto nella rassegna continentale. Nel fioretto femminile, buona la prova di Martina Favaretto: percorso netto ai gironi e la netta vittoria contro la spagnola Teresa Diaz hanno caratterizzato la gara della noalese, sfortunata a trovare subito sulla sua strada Francesca Palumbo al tabellone delle 16. Nella sciabola maschile molto bene Giovanni Repetti: il napoletano sta vivendo un’ottima stagione e ad Antalya è arrivato a lottare per l’ingresso negli 8. Sono usciti nel tabellone dei 32 tanto Michele Gallo quanto Pietro Torre, la cui prestazione ha comunque lasciato soddisfatto il ct Nicola Zanotti: “I due ragazzini Pietro Torre e Michele Gallo hanno fatto esperienza e hanno fatto vedere che ci sono: loro rappresentano il futuro e questo vuol dire che possiamo ben sperare” ha commentato il livornese dopo la gara.

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Sfortuna derby – A impedire un bottino maggiore all’Italia anche i tanti derby che hanno caratterizzato le due gare. In particolare, nel fioretto femminile il quarto presidiato da Arianna Errigo è di fatto diventato un mini campionato tricolore in cui si sono trovate anche Palumbo e Favaretto con la prima che ha eliminato la seconda prima di finire a sua volta sulla strada di Errigo. Derby anche nella sciabola maschile con Pietro Torre che ha subito incrociato Luca Curatoli.

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Foto Bizzi