Tanti motivi per sorridere in casa Italia dopo gli Europei di Antalya. E fra un mese arriva il Mondiale con le sue sfide molto impegnative. E su cui il mirino è già puntato.
Vittoria del medagliere, record di medaglie ritoccato, cinque finali su sei centrate a squadre con tre successi messi a referto, la consacrazione sul grande palcoscenico internazionale di giovani talenti che al loro debutto hanno brillato. Calato il sipario sugli Europei di scherma di Antalya, in casa Italia si sorride e si guarda con ottimismo a metà luglio, quando sulle pedane del Cairo andrà in scena l’atto conclusivo di questa stagione post Olimpica. Il bilancio finale recita 14 metalli raccolti in 6 giorni di gara, di cui 4 del metallo più pregiato, con 7 argenti e 3 bronzi a fare da gustoso contorno.
Certo l’assenza della Russia non è stato elemento secondario, visto che è venuta a mancare una delle poche nazioni (assieme alla Francia con cui infatti si è riaccesa la sfida) attrezzate per poter contrastare su tutti i fronti l’Italia. Ma è altresì importante sottolineare come la forza di un movimento si misura anche nella capacità di saper sfruttare al massimo ogni occasione utile per vincere. E, sotto questo aspetto l’Italia ad Antalya non si è fatta di certo trovare impreparata.
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Il fioretto ha confermato sul campo quanto fatto vedere durante la stagione di Coppa del Mondo, sfiorando un clamoroso poker nella prova individuale maschile, portando Arianna Errigo e Alice Volpi sul podio di quella femminile vinta da una Leonie Ebert in formato extalusso, quindi dominando entrambe le prove a squadre. Nella sciabola Luca Curtoli e Rossella Gregorio si sono dimostrate certezze assolute anche se per l’arma guidata da Nicola Zanotti non sono mancate le difficoltà figlie anche dell’emergenza, soprattutto al maschile. La spada ha riportato in Italia il titolo maschile a squadre dopo 23 anni d’assenza, mentre le ragazze hanno dovuto fare i conti più con i problemi fisici che non con le avversarie, portando a casa comunque la doppia medaglia individuale e l’argento a squadre.
Il focus ora si sposta sui Mondiali. C’è da smaltire al più presto la legittima gioia – corroborata anche dalle dichiarazioni del Capo delegazione Maurizio Randazzo e del Presidente Paolo Azzi entrambi concordi sul giudizio più che positivo dato alla spedizione azzurra – per questo Europeo e concentrarsi sulla sfide che attendono l’Italia al Cairo. Dove con ogni probabilità mancheranno ancora i russi, ma dove si riaccenderanno le sfide con Stati Uniti e le emergenti scuole asiatiche in un inevitabile innalzamento dell’asticella delle difficoltà. L’Italia dal canto suo può mettere sul piatto una stagione di Coppa del Mondo vissuta da protagonista e un Europeo da record: che la sfida abbia inizio.
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Foto Bizzi