Tre ori su quattro in plaio, metà del fatturato di medaglie dell’Italia agli Europei di Antalya. Ma anche giovani in evidenza e tanto altro. L’analisi dell’Europeo dell’Italia del fioretto.
Non fosse stata per la tedesca Leonie Ebert, che troverà in questo dato un’ulteriore certificazione al merito per il suo titolo nella prova individuale femminile, l’Italia avrebbe fatto quattro ori su quattro in palio nelle gare di fioretto agli Europei di Antalya. Basterebbe questa cifra soltanto a rendere l’idea di quale sia stato il cammino dell’arma guidata da Cerioni in questa rassegna continentale, ma nelle pieghe della campagna anatolica si cela molto di più.
50% del fatturato – Un primo ulteriore aspetto è sempre di carattere numerico. In tutto, sulle 14 medaglie portate a casa dall’Italia nei sei giorni di gare in Turchia, ben 7 sono del fioretto. Un bilancio pari alla metà esatta del “fatturato” azzurro agli Europei 2022. Detto dei tre ori, quello di Daniele Garozzo all’individuale e i due a squadre, al calcolo vanno messi anche due argenti (Arianna Errigo, Tommaso Marini) e altrettanti bronzi (Alice Volpi, Giorgio Avola). Senza contare la tripletta al maschile (completata da Tommaso Marini e da Giorgio Avola) per poco non diventata un poker non fosse stata per “l’intromissione” del francese Maximilien Chstanet.
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Un “trattore” per il Dream Team – Fin dalle prime battute della stagione Stefano Cerioni ha dato completa fiducia a Martina Favaretto, lanciandola in squadra e facendola sempre partire come titolare nelle proprie rotazioni. La noalese, dal canto suo, ha sempre risposto con grandi prestazioni e anche al suo primo Europeo non si è fatta trovare impreparata. Una prova individuale sfortunata ma in cui aveva marciato inesorabile prima di incrociare negli ottavi Francesca Palumbo. Ma, soprattutto, una prova a squadre da assoluta protagonista, certificata anche dai complimenti della Capitana Errigo a fine gara: “È stata strepitosa” ha commentato la due volte campionessa del Mondo. Sempre in saldo positivo a ogni match, grandi parziali contro tutte le avversarie letteralmente arate via dalla ventunenne veneta. “Il consiglio più importante che ho ricevuto?” ha commentato la stessa Favaretto dopo la gara “Fare il trattore! Attaccare sempre! Sì, mi hanno detto proprio così: Marty, vai e fai il trattore!”. Detto, fatto.
Rinascite e certezze – L’aver ritrovato la miglior Arianna Errigo è l’altra notizia che arriva dalle pedane turche. Una crescita costante la sua, dal suo rientro a stagione in corso e fino all’argento di Antalya. In Turchia la lombarda è stata impeccabile sia a livello individuale sia nella prova a squadre. Accanto a lei le certezze Alice Volpi, che Cerioni spera di avere al top al Cairo dopo che ad Antalya ha tirato ancora non al massimo causa problemi fisici, e Francesca Palumbo che anche agli Europei ha confermato le cose buone fatte vedere in stagione.
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Fame di vittorie, spirito di gruppo e divertimento – Il segreto del successo? il divertimento. Lo ha detto Daniele Garozzo, lo ha ribadito Tommaso Marini.. Che si divertano in pedana, i quattro azzurri del fioretto, è percepibile a occhio nudo. Tanto nella prova individuale quanto in quella a squadre e i risultati sono lì a testimoniarlo. Ma c’è altro: una fame insaziabile di vittoria supportata da una feroce voglia di lottare e di non mollare un centimetro. Lo hanno insegnato perfettamente tanto Daniele Garozzo quanto Giorgio Avola, veterani di tante battaglie e di tante vittorie che sulla pedana turca hanno saputo esaltarsi nelle difficoltà e tornare a casa con un’altra medaglia al loro palmares. Inevitabile che l’entusiasmo e le vittorie abbiano un impatto positivo anche sullo spirito di gruppo. Guillaume Bianchi, chiamato solo per la prova a squadre, ha riassunto perfettamente il clima che si respira in una squadra che è quasi una famiglia: “siamo una squadra vera, perché tiro con loro da un anno ma sembriamo stare insieme da sempre”.
Rotta sul Cairo – Ora la testa è già rivolta al Cairo, dove l’Italia può mettere sul piatto numeri da capogiro in Coppa del Mondo poi corroborati all’Europeo. In Egitto l’arma guidata da Stefano Cerioni ci arriva con il morale alle stelle e le sacche piene di trofei. Ma non certamente con la pancia piena: c’è voglia di vincere ancora per chiudere al meglio una stagione stellare e per poter affrontare con il pieno di entusiasmo quella nuova. Dove la posta in gioco inevitabilmente salirà così come l’asticella delle difficoltà. Un passo alla volta, prima godiamoci ancora un Mondiale dove l’Italia del fioretto vorrà giocare da assoluta protagonista.
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Foto Pavia/Bizzi Team