Fioretto femminile, un trono per tre al Cairo? Errigo, Volpi e Kiefer guidano la caccia all’oro Mondiale

Scherma - Mondiali Il Cairo, la preview del fioretto femminile individuale

Errigo e Volpi sfidano Lee Kiefer per il titolo Mondiale nel fioretto femminile. Ma non mancano outsider e mine vaganti.

 

Da una parte l’Italia con il doppio asso Arianna Errigo ed Alice Volpi. Dall’altra una campionessa Olimpica in cerca dell’oro che le permetterebbe di entrare in quel prestigioso club di atlete capaci di centrare almeno una volta tutte e tre le maggiori corone in palio. In mezzo pericolose outsider e mine vaganti che in questa stagione della ripartenza si sono sapute ritagliare il loro spazio e puntano a fare lo scherzetto alle big. Il fioretto femminile, orfano di Inna Deriglazova, cerca la sua nuova regina sulle pedane del Cairo in una gara dal pronostico apparentemente chiuso a poche contendenti ma che in realtà potrebbe anche riservare qualche sorpresa.

Italia a due punte (ma con quattro carte) – Errigo e Volpi sono i terminali offensivi più quotati a disposizione di Cerioni per la caccia al bersaglio grosso. La muggiorese ad Antalya ha messo in mostra lo smalto dei tempi migliori e proprio al Cairo è tornata al successo in Coppa del Mondo dopo un digiuno durato 3 anni. Storia del 2019.  In mezzo un’Olimpiade non andata come le attese e una ripresa post Tokyo attuata con tutta la calma del caso per tornare in pedana soltanto quanto si sentisse pronta. Una prima gara per rodare, quindi la crescita continua fino al culmine di Antalya e la sensazione lasciata che il meglio debba ancora venire. Per quanto riguarda Volpi, tutto dipende dalle condizioni fisiche con cui la senese si presenterà al via della competizione in programma per il giorno 19 luglio. Problemi muscolari l’hanno rallentata nell’ultimo periodo dopo un avvio di stagione devastante condito da tre vittorie nelle prime tre uscite, ma non le hanno impedito di artigliare un bronzo agli ultimi Europei. Da non sottovalutare anche Martina Favaretto e Francesca Palumbo, entrambe capaci di arrivare a podio in stagione in Coppa del Mondo: le altre due azzurre in gara, pur non partendo con i gradi delle favorite, hanno tutte le carte in regola per togliersi qualche sfizio nei piani alti.

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Inseguendo la “Tripla Corona” – A contrastare le azzurre ci proverà in primis Lee Kiefer. La statunitense è stata l’altra grande protagonista della stagione di Coppa del Mondo con due successi e qualora riuscisse a mettersi l’oro al collo scriverebbe un ulteriore nuovo capitolo di Storia per la scherma statunitense raggiungendo la sua connazionale Mariel Zagunis nel club di chi ha messo nella bacheca nelle maggiori manifestazioni internazionali.

Scommessa matta e outsider insidiose – Se le tre sopra elencate sembrano avere una marcia in più per la conquista della corona lasciata vacante da Deriglazova, nutrito è il gruppetto delle potenziali outsider pronte ad approfittare di qualche passo falso delle big oppure a giocare loro direttamente qualche scherzetto. Eleanor Harvey, in tal senso, potrebbe essere una stuzzicante “scommessa matta” su cui puntare qualcosa: la canadese sta disputando una grandissima stagione e agli ultimi Campionati Panamericani si è presa la medaglia d’oro negando il decimo sigillo proprio a Kiefer. In Europa i pericoli si chiamano Anne Sauer e Leonie Ebert: Anne, l’unica a non chiamarsi Volpi o Kiefer ad aver vinto una tappa di Coppa del Mondo; Leonie, appena ammirata in versione extra lusso ad Antalya. Sta pian piano ritrovando condizione anche Ysaora Thibus, che se sarà in condizione di dare pieno sfogo al suo enorme talento potrebbe farsi il regalo più pregiato.

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Pericoli asiatici – Naturalmente i pericoli arrivano anche da oriente, Giappone e Cina su tutti. La nipponica Yuka Ueno prosegue il suo percorso di crescita e potrebbe ritagliarsi uno spazio in zone alte. In casa Cina, fari puntati soprattutto su Chen Qingyuan autrice sin qui di una stagione molto solida, senza grandi acuti ma condita da un argento ai campionati continentali e, soprattutto, da una notevole costanza di rendimento. Quella che le ha permesso di chiudere sempre fra le prime otto, eccezion fatta per il Grand Prix di Incheon dove si è comunque classificata nona.

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Foto Pavia/Bizzi Team

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