Le transalpine, pur in assenza di Brunet, sembrano le favorite per il titolo a squadre di sciabola al Cairo. Dietro però è lotta fra tante pretendenti, con le azzurre a caccia del colpaccio.
Assenti le Regine, le pretendenti al trono affilano le armi per la lotta alle medaglie d’oro nella prova a squadre di sciabola femminile al Cairo. E se la Francia pur in contumacia della stella Manon Brunet e con una squadra molto giovane sembra avere qualche chance in più rispetto alle avversarie, dietro la concorrenza non manca. La regular season di Coppa del Mondo ha visto alternarsi sul gradino del podio anche l’Italia e, in due occasioni, la Corea del Sud. Un vero e proprio “liberi tutti”, aperto dall’assenza forzata del Dream Team russo che ha dominato le ultime stagioni, Olimpiadi comprese. Una situazione ideale anche per qualche imboscata da parte di quei team meno quotati dal pronostico ma in grado di poter trovare la giornata giusta per salire fino in cima al Mondo.
Prove di colpaccio – Fra chi studia il colpo grosso, c’è ovviamente l’Italia di Nicola Zanotti. Le azzurre nel corso della stagione hanno offerto proprio in questo format di gara una discreta garanzia di regolarità, entrando costantemente nelle prime quattro, vincendo ad Atene e facendo terze a Plovdiv prima di conquistare l’argento ad Antalya. Per poter puntare al bersaglio grosso, però, serve innanzitutto recuperare fisicamente la miglior Rossella Gregorio e togliere alcuni passaggi a vuoto che potrebbero rischiare di complicare se non compromettere il cammino. Michela Battiston, che all’Europeo è stata anche testata nel ruolo di chiusura, e Martina Criscio completano il terzetto base con Eloisa Passaro come quarta. La padovana è stata forse quella più in difficoltà in Turchia ma potrebbe comunque essere una risorsa preziosa da utilizzare nel corso della gara. Importante quindi approcciare fin da subito la gara con l’atteggiamento migliore, anche perché la prima avversaria sulla strada delle azzurre sarà l’Ucraina di Olga Kharlan guidata dalla panchina da Andrea Terenzio. Non certo l’avversario più morbido, malgrado il delicato momento attraversato dalle ragazze est europee che non ha però impedito loro di centrare il bronzo ad Antalya dopo aver tenuto testa fino all’ultimo alla Francia. Ma, dall’altra parte, quel tipo di match che obbliga fin da subito a tenere alta la tensione e che in caso di vittoria potrè essere un pieno di fiducia per il proseguo del cammino iridato.
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Favorite…– Come detto, al momento la squadra più quotata sembra essere la Francia. Due vittorie in Coppa del Mondo e una Sara Balzer che ha saputo caricarsi sulle spalle il ruolo di leader dopo che anche Manon Brunet si è aggiunta alla lista delle indisponibili. La strasburghese è l’unica delle quattro medagliate di Tokyo in lizza, capitana di un quartetto molto giovane completato da Caroline Queroli e dalle esordienti Sarah Noutcha e Anne Poupinet. Da tenere d’occhio anche la Corea del Sud guidata da Kim Jiyeon Kim: due vittorie in Coppa del Mondo e il titolo continentale è il biglietto da visita della formazione bronzo Olimpico.
… e mine vaganti – Il Giappone è una squadra complessivamente molto in crescita, tanto a livello individuale grazie soprattutto a Misaki Emura, sia a livello di collettivo. Un fatto, questo, che rende le nipponiche avversarie da prendere molto con le molle. Discorso simile vale anche per la “cripto-Russia” chiamata Azerbaijan guidata da Anna Bashta. L’Ungheria e le sue giovani resta sempre un’incognita con in mano carte interessanti da giocare.
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Foto Pavia/Bizzi