La spadista siciliana è tornata a graffiare in pedana, ritrovando il podio iridato e lo smalto dei tempi migliori.
I Campioni – o nel nostro caso le Campionesse – sono atleti speciali. Fuoriclasse in grado di trovare sempre la zampata vincente anche quando sembrano in difficoltà. E Rossella Fiamingo, in quanto rappresentante a pieno diritto di questa categoria, non fa eccezione. Con buona pace dei tanti che negli ultimi tempi l’avevano criticata ben oltre un rendimento che nelle ultime stagioni non era stato all’altezza del palmares di una due volte campionessa del Mondo nonché argento Olimpico. I periodi di appannamento o di minor fame capitano a tutti, anche ai migliori e i due anni di stop per pandemia non hanno certo aiutato psicologicamente Rossella. A novembre è ripartita la stagione di Coppa del Mondo e con lei si è rimessa in moto la catanese. Lentamente all’inizio, per poi accelerare e non fermarsi più.
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Una nuova, vecchia Rossella Fiamingo, insomma, quella vista in questa annata post Tokyo. La cavalcata del Cairo ha ricordato per alcuni versi quelle vincenti di Kazan e Mosca, perlomeno fino all’incrocio con l’ispirata Alexandra Ndolo, arrivata poi a un passo dal colpaccio. Ma anche senza il trono, la notizia è che l’Italia ha ritrovato la sua Regina di spade
“Quando mi hanno chiamato per la presentazione della semifinale ammetto che mi veniva da piangere” ha raccontato appena dopo la gara la stessa Catanese, che però non può dirsi del tutto soddisfatta del risultato ottenuto: “Sono soddisfatta a metà, ho la stessa sensazione dell’argento europeo: finché non vinco l’oro non riesco a essere pienamente soddisfatta, ma dopo tanti anni senza medaglie mondiali sono contenta. Dopo gli Europei ho pensato ‘forse sono tornata’, però volevo una conferma e oggi l’ho avuta”.
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Foto Bizzi
