Italia protagonista al Cairo, dai Mondiali arrivano medaglie e certezze per il futuro

Scherma - Il bilancio dell'Italia ai Mondiali di scherma al Cairo

Confermate le otto medaglie di Budapest 2019 e sfatato il tabù degli ori. A squadre belle notizie anche in chiave qualificazione Olimpica. Il bilancio dell’Italia ai Mondiali di scherma al Cairo.

 

Otto medaglie come a Budapest 2019, la fine della “maledizione dell’oro” iniziata proprio sulle pedane Ungheresi e poi allungatasi anche su Tokyo 2020, tante certezze da cui ripartire nella prossima stagione. Il tutto mentre sullo sfondo si stagliano già le prossime sfide, che rispondono a un Mondiale casalingo – quello di Milano – da vivere da protagonista e ai Giochi di Parigi 2024. E forse stanno proprio qui dentro, ben oltre i numeri che parlano di 2 ori, 4 argenti e 2 bronzi come bottino finale, le notizie migliori per la scherma azzurra. I Mondiali di scherma del Cairo ne hanno certificato lo stato di salute, in contesto estremamente competitivo in cui anche la concorrenza ha alzato il proprio livello.

Meglio di tre anni fa – Al Cairo l’Italia ha conquistato lo stesso numero di medaglie rispetto a Budapest 2019, ma nel complesso il bilancio azzurro è decisamente migliorato. E non solo per la doppietta d’oro del fioretto nelle prove a squadre. In Ungheria arrivarono 1 argento e 7 bronzi, in Egitto gli argenti sono diventati 4 con l’Italia che in sei occasioni è stata capace di portare un proprio tiratore (o una squadra) a giocarsi il bersaglio grosso. E spesso a fare la differenza fra oro e argento sono stati episodi e dettagli che a volte possono dire bene altre volte male. Sempre rimanendo in tema di confronti con tre anni fa, c’è stata una medaglia in meno a livello individuale (tre contro quattro del 2019, ma allora furono tutte di bronzo) controbilanciata da una in più a squadre.

Esplosioni e campioni ritrovati – A livello individuale è stato il Mondiale delle conferme. Innanzitutto la conferma di un campione, Tommaso Marini, il cui talento è esploso definitivamente. Daniele Garozzo qualche tempo fa aveva detto che con il marchigiano il fioretto maschile italiano sarebbe stato in ottime mani e così è stato. Dalla prima vittoria in Coppa del Mondo centrata a Belgrado è iniziata l’esaltante cavalcata di Marini, culminata con il doppio argento fra Europei e Mondiali e con il successo nella classifica di Coppa del Mondo. Le prove individuali del Cairo hanno anche detto che l’Italia ha ritrovato nel loro smalto migliori elementi del calibro di Rossella Fiamingo e Arianna Errigo, bronzo e argento rispettivamente. La spadista siciliana è andata in crescendo nella seconda parte di stagione, andando a medaglia tanto agli Europei quanto ai Mondiali dopo le belle prestazioni in coda di stagione di Coppa del Mondo. La fiorettista muggiorese, ricostruita psicologicamente ancora prima che fisicamente da Stefano Cerioni,  sembra essere tornata la TsunAry dei tempi d’oro, devastante a livello individuale e trascinatrice a squadre.

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Oltre le medaglie – A proposito di squadre. Cinque delle otto medaglie azzurre al Cairo sono arrivate in questo format di gara, e questa è la notizia migliore che si potesse ottenere in chiave futura. Il prossimo aprile scatta il percorso di qualificazione Olimpica che passa principalmente proprio dalle gare a squadre e l’Italia può partire da basi più che solide e, soprattutto, da quartetti consolidati. Il fioretto maschile è stata una corazzata inaffondabile per tutta la stagione, trovando subito il perfetto mix fra giovani e veterani rivelatosi micidiale per tutti. Quello femminile, dopo qualche esperimento di inizio stagione, sembra aver trovato nella formazione che ha sbancato Europei e Mondiali la quadra giusta. Ottime le risposte arrivate anche dalla spada, con entrambi i quartetti arrivati a giocarsi il bersaglio grosso e arrivando a un passo dal centrarlo. Dalla sciabola è arrivato un bronzo di grande valore con una squadra rinnovata (al maschile), mentre è stata sotto le attese la gara delle ragazze, sorprese dalla giornata di grazia delle ungheresi poi d’oro. Ma anche su questo quartetto, Nicola Zanotti può contare in vista dei prossimi impegni internazionali.

Sfida lanciata – L’orizzonte ora è settato verso luglio 2023, quando a Milano si disputerà un Mondiale di importanza cruciale non solo perché disputato in casa ma anche e soprattutto perché rappresenta uno snodo fondamentale in vista di Parigi 2024. L’Italia riparte dalle tante certezze avute a questo Mondiale e su questa base dovrà lavorare per rispondere presente alla più importante della sfide.

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Foto Bizzi