Dal 2017 a oggi la squadra di sciabola maschile della Corea non è mai scesa dal gradino più alto del podio. Al Cairo hanno centrato il loro quarto titolo di fila. In mezzo l’oro di Tokyo.
Lasciate ogni o speranza o voi che entrate nel terreno di caccia prediletto di Gu Bongil, Kim Junghwan, Kim Junho e Oh Sanguk. Dal 2017 a oggi nessuno è riuscito a battere in una finale Mondiale (e Olimpica) il formidabile quartetto di sciabolatori della Corea del Sud. E non che le cose in Coppa del Mondo abbiano preso spesso una piega differente. Ci hanno provato a turno e a più riprese Ungheria (2017, 2019 e 2022) e Italia (2018 e 2021 alle Olimpiadi), spesso ci sono andate vicine ma alla fine a vincere sono stati sempre quegli altri. A Lipsia come al Cairo, a Wuxi come a Budapest. Stessa storia a Tokyo, dove cambiava la posta in palio ma non il risultato finale, al punto che si potrebbe prendere in prestito la celebre frase che Gary Lineker pronunciò a proposito dei tedeschi nel calcio.
L’ultima perla – Al Cairo aveva fatto notizia non trovare alcun coreano nei primi otto della classifica finale della prova individuale, ma nella prova a squadre la musica suonata è stata ben diversa. La Francia è riuscita a mettere in difficoltà la corazzata asiatica, che ha tremato un attimo anche dopo il tentativo di Lorenz Kempf di riaprire un assalto che sembrava chiuso. Giusto qualche brivido prima dell’accelerata finale e del sigillo contro la “solita” Ungheria. La squadra che, nel 2019, era arrivata a una stoccata dall’impresa in un assalto leggendario ma che tre anni dopo si è dovuta arrendere nuovamente. Troppo forte e con pochi punti deboli la squadra coreana, l’unica è sperare che qualcuno dei protagonisti abbia una giornata poco ispirata.
Leggi anche: VIDEO- L’incredibile finale Ungheria – Corea di sciabola maschile a squadre a Budapest
Nuovi record – All’orizzonte ci sono nuovi record da scrivere fra Milano e Parigi. Un quinto Mondiale e poi magari un nuovo oro Olimpico per chiudere nel migliore dei modi un ciclo indimenticabile. Eguagliata la Russia che fra Nimes 2001 e Lipsia 2005 fece poker (anche se nel 2004 ai Giochi di Atene fu medaglia di bronzo), nel mirino dei fab four ora c’è il pokerissimo sulle pedane dell’Allianz Cloud prima di quello che ha tutti i crismi di un gran finale parigino. Anche perché, con l’eccezione di Oh Sanguk che coi suoi venticinque anni è il più giovane della truppa, e in parte del ventottenne Kim Junho, l’età dei protagonisti lascia pensare che a breve il ricambio generazionale si renderà necessario. Anche se Kim Junghwan a 38 anni sembra aver trovato una seconda giovinezza e Gu Bongil a 33 resta ancora uno dei più forti in circolazione. Prima però di porre fine al loro ciclo vincente, i Cannibali hanno ancora fame di vittorie.
Twitter: agenna85
Pianeta Scherma sui social: Instagram, Telegram, Facebook
Foto Bizzi