Alla base le parole di Podzniakov sulla mobilitazione militare voluta da Putin negli ultimi giorni. La presa di posizione della Federazione Ucraina di scherma in una lettera alla FIE.
Un appello rivolto direttamente al Presidente ad interim della FIE Emmanuel Katsiadakis affinché l’esclusione della Russia dalle competizioni internazionali di scherma sia ulteriormente prolungata perlomeno finché non saranno cessate le ostilità sul fronte ucraino. Così la Federazione Ucraina di Scherma si è rivolta al massimo organismo internazionale, preoccupata dalle recenti parole proferite da Stanislav Podznyakov a proposito della mobilitazione militare voluta da Vladimir Putin lo scorso 21 settembre.
L’ex campione della sciabola, infatti, nel ruolo di Presidente del Comitato Olimpico Russo aveva affermato che “dal punto di vista del ROC (Russian Olympic Committee, ndr) in quanto cittadini di questo Paese, consideriamo il servizio alla madrepatria un compito onorevole nonché compito onorevole per ogni cittadino, compresi i membri delle squadre nazionali”. Un’apertura a tutto tondo quindi alla possibile chiamata alle armi anche per gli atleti. A tal proposito, come riportato dalla testata russa Sport Expressche ha interpellato sulla questione il Presidente della Federazione Russa di Scherma Ilgar Mammedov, al momento nessun membro della Nazionale russa di scherma sembrerebbe aver ricevuto la convocazione.
Le parole di Podznyakov hanno naturalmente suscitato l’immediata reazione di sgomento da parte della Federazione Ucraina, che ha visto nella mobilitazione parziale voluta da Putin un sinistro segnale di una escalation del conflitto che dallo scorso febbraio sta insanguinando il Paese. “Un grande numero di schermidori russi sono atleti del CSKA (il club sportivo che fa capo all’esercito, ndr)” si legge nella missiva inviata a Katsiadakis “questo significa che sono direttamente supportati dal Ministero della Difesa. Nessuno di loro dirà qualcosa contro l’aggressione russa. Tutti sono ufficiali del Ministro della Difesa, quindi si sono adeguati all’aggressione. Presta attenzione al fatto che la politica russa usa i propri atleti come parte della propaganda”.
Quindi la richiesta di prolungare l’esclusione di Russia e Bielorussia da ogni competizione internazionale “anche sotto bandiera neutrale […] come appello alla pace e alla fine della guerra”.
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Foto Bizzi