Le storie del terrore intorno al fuoco, nell’epoca di internet, si raccontano illuminati dal bagliore di un monitor. Nascono così le creepypasta, leggende metropolitane 2.0: quella incentrata su The Fencer fa viaggiare la paura in punta di fioretto.
È arrivata la notte di Halloween, quel momento dell’anno in cui razionalità e concretezza cedono il passo a mostri, superstizioni e affini. È il momento in cui ci si traveste da mostri, si giocano tiri mancini e si raccontano storie del terrore per esorcizzare l’eterna paura della morte e dell’ignoto.
Quanti di noi sono cresciuti raccogliendosi in cerchio con gli amici per raccontarsi a vicenda storie di paura, illuminati dalla luce della torcia (o, per i più fortunati, di un falò)? Quelle storie inverosimili, di fantasmi e spiriti vendicativi, che all’epoca ci apparivano così reali perché “un amico di un mio amico ha detto che è successo a una persona che conosce”. A distanza di anni, la paura continua ad esercitare un fascino magnetico sulle persone ma il mondo si evolve e aggiorna i suoi mezzi ai tempi moderni. E così, torce e falò lasciano il posto a smartphone, computer e tablet: nascono le creepypasta.
Che cos’è una creepypasta?
Una creepypasta è una storia di paura che si diffonde su internet e deve il suo nome alla fusione dei termini inglesi “creepy”, “spaventoso” e “pasta”, “incollare”. Il riferimento è ai termini informatici “copy-paste” e all’universo della paura: come si capisce facilmente, infatti, una creepypasta ha per oggetto una storia spaventosa o dell’orrore, che trae origine da leggende metropolitane o da fatti realmente accaduti, che vengono poi adeguatamente romanzati prima di essere diffusi su internet, nei forum e nei social network.
Il termine si è affermato a partire dal 2006 e ha dato vita a racconti horror anche molto elaborati, in alcuni casi accompagnati da immagini ritoccate per dare un riscontro visivo alle leggende metropolitane. Le storie raccontate intorno al fuoco, insomma, si sono spostate su internet ma hanno mantenuto il loro contenuto criptico, inquietante e pauroso. Tra le creepypasta più conosciute ci sono Slender Man, reso poi famoso dal mondo dei videogiochi, la sindrome di Lavandonia dall’universo narrativo di Pokémon e, più recentemente, Blue Whale. Tra esse esiste anche una leggenda metropolitana sul mondo della scherma: The Fencer.
The Fencer
Tra gli spauracchi creati dalle creepypasta, The Fencer è sicuramente tra i più temibili: incredibilmente alto, sarebbe una sorta di schermidore non morto, che si aggira indossando una divisa completa da scherma e brandendo un fioretto, che maneggia con grandissima precisione. Il candore del suo abbigliamento fa risaltare il rosso vivo del sangue che cola incessantemente dalla sua maschera. Tutti coloro che si imbattono in The Fencer non vivono abbastanza per raccontarlo, perché finiscono subito uccisi da un preciso colpo di punta dritto al cuore. Questo, secondo la leggenda, spiegherebbe la mancanza di fotografie e notizie certe sul personaggio, che è rappresentato solo in disegni ed elaborazioni grafiche. Come ogni mostro che si rispetti, anche lui comunque ha il suo punto debole: The Fencer sarebbe infatti completamente cieco e baserebbe i suoi attacchi solo sul senso dell’udito. Un dettaglio molto utile da tenere a mente per chi avesse la sfortuna di incontrarlo in una notte buia.
Le migliori storie di paura, si sa, sono quelle elaborate e ricche di dettagli: anche The Fencer, quindi, ha una storia di origini precisa e allo stesso tempo estremamente vaga nei punti in cui conviene che lo sia. La leggenda racconta che nei primi anni Duemila la scuola di una piccola cittadina del Kansas introduca un corso extracurriculare di scherma per i suoi studenti. Tra i molti partecipanti, c’è un ragazzo (che rimarrà anonimo per privacy, dice la storia) incredibilmente dotato nella disciplina e di indiscutibile talento. Tuttavia, quella che sembrava una promettente carriera per il giovane, si interrompe bruscamente al suo primo torneo: appena dieci secondi dopo l’ “A voi!”, la lama dell’avversario trafigge la maschera del ragazzo, che fugge via prima che i medici possano soccorrerlo. Nessuno lo vedrà mai più ma, quando tre giorni dopo il suo avversario viene trovato morto nel proprio letto, trafitto al cuore da quella che sembra la punta di un fioretto, tutti pensano subito all’episodio. A partire da quel momento, sarebbero iniziati gli attacchi di The Fencer.
Come per tutte le creepypasta, è impossibile rintracciare l’autore della storia di The Fencer: le leggende metropolitane 2.0, infatti, viaggiano nell’etere e ciascun utente arricchisce di dettagli quella in cui si imbatte. Quella che viene fuori, comunque, è sicuramente una storia di paura ben confezionata, con rimandi alla letteratura de Il Fantasma dell’Opera e alla triste vicenda dello sfortunato schermidore sovietico Vladimir Smirnov. Perfetta per una notte di Halloween in punta di fioretto.
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