Storica decisione della US Fencing, che inserisce anche l’inclusività come criterio per l’assegnazione delle gare domestiche.
A partire dalla stagione 2023/2024 uno dei criteri che saranno presi in considerazione dall’Us Fencing al momento della scelta dei luoghi di gara per le proprie competizioni interne sarà quello della presenza nella legislazione dello Stato ospitante di norme inclusive nei confronti della comunità LGBTQ+ e rispettose del diritto di aborto per le donne. Una novità che ha già suscitato dibattiti ma che rappresenta un notevole passo avanti sui temi quanto mai delicati dei diritti civili.
«Dare la priorità agli Stati con le leggi più inclusive», si legge nella nota emessa dalla stessa USFA tramite il proprio sito internet, «è soltanto uno dei modi tramite cui l’US Fencing Association intende mostrare il suo continuo supporto alle donne e a tutte quelle persone che identificano sé stesse come appartenenti alla comunità LGBTQ. Sostegno che è via via sempre più necessario man mano che gli Stati emanano leggi che danneggiano questi gruppi». Il riferimento ovviamente è alla recente decisione della Corte Costituzionale di ribaltare la sentenza del 1973 sul diritto all’aborto, un pronunciamento che ha di fatto subito portato alcuni Stati dell’Unione (al momento sarebbero 13) a emanare provvedimenti restrittivi in tema, chi vietando l’aborto oltre le sei settimane dal concepimento chi invece optando per il divieto tout court. Discorso simile anche per quegli Stati, come ad esempio la Florida, che hanno nella loro legislazione atti apertamente discriminatori nei confronti della Comunità LGBTQ.
«Abbiamo avuto richiesta da molti nostri tesserati, fra cui membri del Board e atleti di elite, di interrogarci se continuare a organizzare eventi in aree con leggi anti-LGBTQ o anti-aborto fosse in linea con i nostri valori fondamentali» ha affermato il CEO di US Fencing Phil Andrews «e dopo una serrata discussione con il nostro Board e il nostro Staff, USFA ha deciso di dare la precedenza a quegli stati privi di questo tipo di legge». L’obiettivo principale, ha aggiunto Andrews, è quello di garantire la salute, il benessere e la sicurezza delle donne presenti nell’associazione e a tutto il personale medico impegnato a dar loro assistenza.
Il criterio dell’inclusività va comunque ad aggiungersi a quelli già in essere ai fini dell’assegnazione del titolo di “host city” delle maggiori gare domestiche della Us Fencing. Le città interessate dovranno essere dotate di strutture in grado di ospitare competizioni molto affollate, ma allo stesso tempo rispettare paletti come sostenibilità dei costi per i partecipanti e le rispettive famiglie, rotazione geografica di tutti i tornei qualificativi e dei Summer Nationals che assegnano i titoli nazionali. Da ultimo, verranno comunque rispettati i contratti già depositati.
Nei giorni scorsi la Federazione Schermistica americana aveva preso direttamente posizione sulla questione del ritorno in gara degli atleti di Russia e Bielorussia dichiarando il proprio voto contrario il prossimo 26 novembre durante il Congresso FIE di Losanna.
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Foto: Manky