Nell’ultima giornata di gare, trionfano gli sciabolatori mentre le fiorettiste si fermano a due stoccate dall’oro. L’Italia saluta gli Europei di Varsavia con un totale di 15 medaglie.
Arrivederci Varsavia e grazie per tutte le medaglie. Quindici per la precisione, al termine di sei intense giornate di gara agli Europei di scherma paralimpica in cui l’Italia non ha mai fatto mancare una o più presenze sul podio. A ritoccare il bilancio ci hanno pensato nelle rispettive prove a squadre gli sciabolatori e le fiorettiste. Fanno jackpot i primi, si fermano a due sole stoccate dal bersaglio grosso le seconde, ma per entrambe le squadre sono applausi a scena aperta.
Non può essere diversamente per Matteo Dei Rossi, Edoardo Giordan e Gianmarco Paolucci. Il tabellone con gli azzurri è tutt’altro che benevolo: la Gran Bretagna del fenomeno Gilliver come antipasto, l’Ungheria di Richard Osvath come portata principale. In mezzo, la semifinale con un altro cliente ostico come l’Ucraina. Le difficoltà però gasano gli azzurri, che uno dopo l’altro vincono scavallano gli ostacoli e si issano sul trono d’Europa.
Applausi anche per le fiorettiste. Senza Bebe, c’è Alessia Biagini – ieri splendida medaglia d’argento nella prova individuale – a completare il terzetto assieme al collaudato due composto da Andreea Mogos e Loredana Trigilia. Il numero 1 come testa di serie è lasciapassare direttamente per la semifinale dove ad attendere le azzurre c’è l’Ungheria. Il match è equilibrato per lunghi tratti, quindi la svolta impressa dal parzialone di Mogos su Karynjak, le compagne completano il lavoro e consegnano alla stessa torinese il testimone da portare al traguardo tagliato sul 45-39. A portarsi a casa il bottino finale è però l’Ucraina, che sprinta 45-43 al termine di un match molto equilibrato.
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Foto: Bizzi Team
