Il riassunto del 2022 della scherma italiana. Un anno vissuto da assoluta protagonista.
Che anno è stato questo 2022 per l’Italia della scherma? Mandato in archivio con un 10 pieno, tanti quanti i podi messi a referto nell’ultimo super fine settimana di gare, per gli azzurri è tempo di staccare un po’ la spina in vista di un 2023 che si preannuncia ricco di sfide molto impegnative da affrontare. Il via al percorso di qualificazione a Parigi 2024, i Mondiali di Milano nel prossimo luglio (qui il calendario ufficiale) sono i momenti clou del 2023 schermistico che ripartirà già fin dai primi giorni di gennaio fra Parigi e Tunisi.
Riassumere in poche righe un anno così ricco di soddisfazioni, in cui sono esplosi molti nuovi volti e la “vecchia guardia” si è dimostrata sempre affidabile e affamata di successi non è impresa facile. Abbiamo selezionato 10 momenti che meglio hanno rappresentato il 2022 della scherma italiana.
Il fioretto azzurro torna a dominare
Fin dal suo reinsediamento al timone di comando del fioretto, Stefano Cerioni è stato chiaro: l’Italia deve tornare a fare paura. L’ultimo scorcio di 2021 aveva fornito i primi indizi, il 2022 ha dato prove schiaccianti. La missione è stata perfettamente compiuta. C’è un dato che, ben più dei tanti successi di tappa a livello individuale e la doppia doppietta Europei/Mondiali firmata tanto dalle ragazze quanto dai ragazzi, suffraga quanto appena detto. Ed è il numero di atleti che nell’arco della stagione si sono alternati sul podio. Al femminile, oltre ad Alice Volpi (capace di infilare tre vittorie in altrettante gare in avvio di stagione), sono entrate in “zona medaglia”, Martina Batini, Olga Rachele Calissi, Erica Cipressa, Arianna Errigo, Martina Favaretto e Francesca Palumbo. Al maschile invece spiccano i tre successi di Tommaso Marini (l’ultimo a inizio dicembre a Tokyo) e quello di Alessio Foconi a Belgrado, ma anche i piazzamenti fra i primi tre di Giorgio Avola, Davide Filippi, Daniele Garozzo ed Edoardo Luperi.
La rinascita di TsunAry
Medaglia d’argento agli Europei, medaglia d’argento ai Mondiali. Ma, soprattutto, il ritorno ad alti livelli di una Campionessa che sembrava essersi smarrita e aver perso il gusto di divertirsi in pedana. Dopo i Giochi di Tokyo Arianna si è presa il suo tempo, è rientrata con calma e si è ripresa tutto quello che il suo talento sconfinato le può permettere. Ad esempio mettere al collo la settima medaglia iridata di fila dal 2013. Oppure di caricarsi sulle spalle la squadra, capitana tecnica e carismatica di un’ennesima, nuova reincarnazione del Dream Team. Alla base della rinascita di Arianna, il lavoro psicologico prima ancora che tecnico di Stefano Cerioni, come la stessa muggiorese affermò a suo tempo: “Grazie a Stefano Cerioni che ha creduto in me, quando venivo trattata come l’ultima ruota del carro. Lui è l’allenatore più bravo del mondo, sentire la fiducia del migliore è stato importante”.
L’anno d’oro di Tommaso Marini
Dall’idea di appendere il fioretto al chiodo, a una stagione chiusa da numero 1 al Mondo e con al collo due argenti fra Europei e Mondiali. Se c’è stato un protagonista assoluto di questo 2022 della scherma italiana, altri non può essere da Tommaso Marini. Che il marchigiano fosse un talento naturale non lo si è scoperto di certo a Belgrado, il giorno in cui come regalo di compleanno si infiocchettò la prima vittoria in Coppa del Mondo. Eppure un avvio di stagione difficile e un rapporto con la scherma che si era complicato al punto da rischiare di perdere il divertimento in pedana avevano spinto Tommy a pensare di salutare la compagnia. Non lo ha fatto, l’Italia ringrazia.
Alberta, Giulia, Valerio, tre splendide prime volte (e un bis)
Il 2022 è stato un anno che ha segnato anche le prime vittorie in Coppa del Mondo per Alberta Santuccio, Valerio Cuomo e Giulia Rizzi. Ad aprire le danze è stato il napoletano figlio d’arte, che nella tappa di spada maschile a Sochi mette giù la gara perfetta, regolando per intero il podio degli ultimi giochi Olimpici. A marzo il ruggito della spadista siciliana, che sbaraglia l’intera concorrenza al Grand Prix di Budapest, concedendo poi il bis a novembre a Tallinn nel primo atto della stagione 2022/2023. L’ultima in ordine di tempo a iscriversi all’elenco è stata Giulia Rizzi, storia di una decina di giorni fa sulle pedane di Vancouver.
Ross is back
Da tempo l’Italia non ammirava una versione così scintillante della sua Campionessa. Le prime avvisaglie Rossella Fiamingo le aveva date nel Grand Prix di Budapest: nel giorno di Alberta Santuccio, la due volte iridata si rivede nelle prime otto della classifica finale. Il meglio, però, la catanese se lo è tenuto per il finale di stagione: argento europeo e bronzo Mondiale a livello individuale.
La forza di un Gruppo
Tutti per uno, uno per tutti. Il trionfo degli spadisti azzurri ai campionati Europei di Antalya a ventitré anni dall’ultima volta è il capolavoro di gruppo firmato da Gabriele Cimini, Davide Di Veroli, Andrea Santarelli e Federico Vismara. In stretto e rigoroso ordine alfabetico. La semifinale contro la Francia, vinta 45-44 con tanto di clamorosa rimonta finale dal -7 costruita nelle ultime tre frazioni è l’assalto più bello di giornata; l’atto finale contro Israele la firma su una giornata che i ragazzi ricorderanno a lungo. Un mese dopo, al Mondiale, gli Azzurri di Dario Chiadò arrivarono a un passo dal ripetersi, fermandosi soltanto in finale contro la solita Francia.
Luca abbatte il Mostro
Ci sono voluti undici incroci, ma alla fine Luca Curatoli è riuscito a infrangere il tabù Aron Szilagyi. Succede a Madrid, al termine da brivido. Con il napoletano che scappa avanti fino al 14-8 ma che alla fine riesce a chiudere i conti soltanto sul 15-14 dopo un tentativo di rimonta che fa spaventare l’azzurro. Per lui sarebbe arrivato poi un secondo posto, battuto in finale da Oh Sanguk.
Un Europeo da record
Quattordici medaglie con quattro ori (sette argenti e tre bronzi a completare il bottino), vittoria del medagliere, record assoluto di metalli conquistati a un Europeo. Antalya 2022 è stata un’edizione da ricordare per l’Italia, che mai aveva fatto cos’ bene in una rassegna continentale. E se l’assenza della Russia bandita dalle competizioni internazionali dallo scorso marzo non è certo elemento da sottovalutare, le pedane turche hanno fatto da ricco antipasto a quello che sarebbe poi successo un mese più tardi al Cairo. A caratterizzare la kermesse, il ritorno a tutto campo della storica rivalità con la Francia, poi rinnovatasi ai Mondiali.
L’oro ritrovato
Senza ori ai Mondiali di Budapest 2019, senza ori ai Giochi di Tokyo. E senza ori anche nelle prove individuali al Cairo. A sfatare il “tabù”, se così si può chiamare, ci hanno pensato le due squadre di fioretto. Dapprima le ragazze, quindi i ragazzi. Per entrambi i team è doppietta di ori dopo aver già vinto agli Europei, per l’Italia è la fine di uno stranissimo digiuno di ori nei grandi eventi internazionali come Mondiali e Olimpiadi. A corollario arrivano anche quattro medaglie d’argento (quelle individuali di Arianna Errigo e Tommaso Marini oltre a quelle a squadre della spada femminile e maschile) e due di bronzo con Rossella Fiamingo e della sciabola maschile con un quartetto molto rimaneggiato dove si sono distinti i giovani Michele Gallo e Pietro Torre.
Chiusura con il botto
La coda del 2022 è stata da urlo per l’Italia. Fra novembre e dicembre, nei due “super weekend” di Coppa del Mondo che hanno aperto la nuova stagione internazionale, l’Italia ha messo assieme un totale di 17 piazzamenti sul podio conditi da 7 vittorie. Piccola curiosità: 6 su 7 dei successi sono stati al femminile. Sugli scudi, in particolare le spadiste, con i già citati successi di Alberta Santuccio e Giulia Rizzi a cui si deve aggiungere il successo a squadre delle stesse ragazze di Chiadò sempre a Tallinn. Il resto del carico lo hanno messo Martina Criscio nel Grand Prix di sciabola a Orleans, e le immancabili fiorettiste. Su tutte Alice Volpi, che dapprima si mette in proprio per vincere la prova individuale di Belgrado quindi si prende il gradino più alto del podio assieme a Erica Cipressa, Martina Favaretto e Francesca Palumbo. Il modo migliore per chiudere l’anno e lanciarsi con il pieno di entusiasmo nel 2023.
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Foto: Bizzi Team