Il 2022 della scherma internazionale in 10 flash

Scherma - Aron Szilagyi ama il Luxardo e il Luxardo ama Aron Szilagyi

I protagonisti e i fatti del 2022 della scherma internazionale. 

 

24 febbraio 2022: la Russia inizia quella che dalle parti del Cremlino viene definita un'”operazione militare speciale” ma che nei fatti è una vera e propria invasione ai danni della vicina Ucraina. Un fatto questo per cui anche la scherma internazionale ha pagato un forte dazio in questo 2022. Dallo scorso marzo russi e bielorussi sono spariti completamente dai radar e una decisione definitiva (si spera) sul loro destino verrà presa soltanto nel marzo 2023, quando un congresso straordinario FIE voterà per la riammissione o meno proprio alle porte del via al percorso di qualificazione Olimpica verso Parigi 2024.

Non può che partire da qui il nostro racconto del 2022 internazionale, ma per fortuna, l’anno che si sta andando a concludere ha raccontato molto altro. E, cosa ben più importante, il palcoscenico su cui questi racconti si sono dipanati è stato quello della pedana.

Il dramma della guerra in Ucraina irrompe durante il fine settimana di Coppa del Mondo (Foto: Bizzi)

Venti di guerra

Doveva essere un fine settimana come tanti di Coppa del Mondo di scherma e invece a prendersi la scena sono state le notizie provenienti dall’Ucraina. All’alba del 2022, con i primi spiragli di luce alle porte dopo un biennio balordo segnato dall’emergenza Coronavirus, un nuovo incubo si profila all’orizzonte, quello della guerra. L’invasione militare della Russia ai danni dell’Ucraina si ripercuote inevitabilmente sul weekend di gara. A Sochi, a pochi chilometri dal fronte, va in scena una surreale non gara di spada femminile, che si conclude senza vincitrici e con un fuggi fuggi generale di tutte le delegazioni con l’obiettivo di tornare a casa sani e salvi nel minor tempo possibile. Al Cairo, dove si disputa la tappa di Coppa del Mondo di fioretto maschile, la squadra ucraina si rifiuta di tirare contro quella russa nella prova per quartetti. Scene simili si sarebbero poi ripetute a Guadalajara (in questo caso furono le francesi a non tirare contro le russe) e agli Europei Cadetti e Giovani di Novi Sad, con le giovani azzurre di fioretto e spada Under 20 che in solidarietà alle colleghe ucraine cedettero la vittoria a tavolino alla Russia.

Scherma - Campionati Panamericani, i risultati delle gare di fioretto individuale

Eleanor Harvey (seconda da sinistra) sul podio dei Panamericani 2022 (Foto: Pavia/Bizzi)

Non la solita MVP

Non me ne voglia Ysaora Thibus, splendida campionessa del Mondo al Cairo. E nemmeno Leonie Ebert- campionessa Europea – Lee Kiefer e Anne Sauer, quest’anno le uniche due oltre ad Alice Volpi in grado di griffare una vittoria nella regular season di Coppa del Mondo. Ma il 2022 di Eleanor Harvey è stato da incorniciare e le vale di diritto il personale premio mvp della stagione: due secondi posti e un terzo posto in Coppa del Mondo più la vittoria ai Campionati Panamericani (bissata a squadre qualche giorno dopo) che la rendono la prima non statunitense a centrare l’oro in questa disciplina.

Il fil rouge di Enzo

Medaglia d’oro a Budapest 2019, medaglia d’oro al Cairo tre anni e una pandemia dopo. Drôle de back to back per Enzo Lefort, che in una stagione dominata in lungo e in largo da un’Italia affamata di successi e di voglia di dimostrare anche ai più scettici che era tutt’altro che finita, esce dall’appuntamento clou con il bottino più importante. Il francese si dimostra campione vero e la certificazione arriva proprio dalla gara egiziana strappata all’ultima stoccata a un Tommaso Marini in stato di assoluta grazia. Rivelandosi l’unico, oltre a Cheung Ka Long vincitore a Parigi e Kiril Borodachev, trionfatore al Cairo prima che il ban cancellasse la Russia dal novero internazionale, in grado di tenere testa agli azzurri nell’intera stagione internazionale.

Scherma - Sciabola femminile, Anna Bashta vince ad Atene

Anna Bashta è stata una delle assolute protagoniste del 2022 della sciabola femminile (Foto: Bizzi)

Anna, Misaki e le altre: la sciabola femminile elegge nuove regine

Fuori gioco le russe per via delle sanzioni, in difficoltà Olga Kharlan fra pausa post delusione Olimpica e la testa per ovvi motivi presa da altri pensieri dallo scorso febbraio, il circuito della sciabola femminile ha visto emergere nuovi volti. Chi non dimenticherà facilmente il 2022 è sicuramente Anna Bashta: russa naturalizzata azera da un paio di stagioni, la ventiseienne di Togliatti è stata autrice di una stagione pazzesca (titolo Europeo e tre vittorie in Coppa del Mondo) a cui è mancata soltanto la ciliegina dell’oro Mondiale, andata sul collo di Misaki Emura. La nipponica è stata l’altra grande rivelazione dell’anno, con una menzione d’onore che spetta anche alla spagnola Lucia Martin Portugues, tornata a far risuonare la Marcha Real in un palazzetto di scherma 25 anni dopo l’ultima volta, quando a vincere ma nella spada fu Taimy Chappé. 

Anche il Mondiale individuale è vinto, ora nella bacheca di Aron Szilagyi non manca più nulla (Foto: Bizzi)

Aron, il Cannibale

Non aveva ancora finito il proprio lavoro, Aron Szilagyi, malgrado i tre ori Olimpici di fila che luccicano nella sua collezione. Al magiaro mancavano ancora un paio di missioni da portare a termine: vincere per la terza volta a Padova sulle pedane del Luxardo per portarsi a casa una volta per tutte il prestigioso Trofeo e centrare quella medaglia iridata individuale che gli permettesse di completare il personale “grand slam” di titoli. Detto, fatto: a maggio il sigillo sulla classica padovana al termine di una finale al cardiopalma contro Gu Bongil. A luglio il titolo Mondiale dopo aver piegato in un assalto altrettanto emozionante il francese Maxime Pianfetti. Per chiudere in bellezza, a dicembre si è preso di imperio il successo a Orleans, giusto per smontare subito eventuali illusioni su mancanza di motivazioni nel Cannibale venuto da Budapest.

Corazzata coreana

Campioni del Mondo a Lipsia 2017. Idem a Wuxi (2018) e a Budapest (2019). E al Cairo l’ultima perla iridata. In mezzo, per non farsi mancare nulla, anche l’oro Olimpico a Tokyo. Insomma, da un quinquennio a questa parte il quartetto composto da Gu Bongil, Kim Junghwan, Kim Junho e Oh Sanguk ha fatto della prova a squadre di sciabola maschile il proprio giardino di caccia privato. Con buona pace di chi negli anni ha provato a detronizzarli, sempre respinti davanti all’uscio dal cartello “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate!”.

(Foto: Bizzi)

La spada femminile parla coreano

Non solo nella sciabola maschile, ma anche nella spada femminile la Corea è stata protagonista assoluta di questo 2022 che sta tramontando. Choi Injeong e Song Sera sono le mattatrici assolute: la prima fa doppietta in Coppa del Mondo vincendo il Grand Prix del Cairo e la tappa da Katowice; la seconda sbanca Barcellona e, soprattutto, torna a casa dai Mondiali con la doppia medaglia d’oro. Campionessa del Mondo individuale, campionessa del Mondo a squadre, quest’ultima vinta con la preziosa collaborazione della già citata Choi, a quella di Kang Young Mi e Lee Hyen-in

Scherma - Romain Cannone campione del Mondo nella spada maschile

Romain Cannone festeggia il titolo di  campione del Mondo nella spada maschile al Cairo (Foto: Bizzi)

Cannone fa rima con campione

“Non chiamatemi sorpresa!”. Fin da quando si è laureato campione Olimpico a Tokyo 2022, non c’è stata intervista in cui Romain Cannone non abbia ripetuto questa frase come un mantra. Difficile in effetti parlare di sorpresa, pur al netto del modo rocambolesco in cui il successo del transalpino è maturato a Tokyo, quando si ha a che fare con un atleta capace di vincere la spietata selezione per essere fra i primi quattro a livello nazionale in una squadra, la Francia di spada maschile, dove i campioni abbondano. Ad ogni modo, in questo 2022 il campione Olimpico ha ribadito a modo suo il concetto: a febbraio la prima vittoria in Coppa del Mondo in una classica di grande prestigio come la gara di Heidenheim, a luglio il titolo Mondiale al Cairo. Ancora qualche dubbio sul fatto che Cannone faccia rima con Campione?

Nessuno prima di Yannick Borel aveva mai vinto per 4 volte l’Europeo individuale di spada maschile (Foto: Bizzi)

Il codice Yannik

Tripletta fra 2016 e 2018, il poker nel 2022. Nessuno più di Yannick Borel conosce il codice per decifrare al meglio le insidie e le trappole di una gara come un Europeo di spada maschile, dove non ci sono scorciatoie anche se sei il numero 1 al Mondo. Gironi per tutti e poi tabelloni principali.  Ad Antalya tutti i favoriti sono caduti uno per uno nel percorso verso la finale, lui ha marciato spedito e lasciato le briciole a Tulen. Per un successo che lo proietta ancora di più nell’Olimpo della scherma: nessuno prima di lui, infatti, si era affermato per 4 volte nella manifestazione continentale.

Russia, ritorno al passato: le Spartachiadi per dimenticare l'esclusione

Fra le protagoniste delle Spartakiadi, Violetta Kolobova (Foto: Rusfencing)

La Russia (non) sta a guardare

Abbiamo aperto con la Russia, chiudiamo la panoramica sul 2022 della scherma internazionale ancora con la Russia. Estromessa dalle competizioni internazionali, sempre più isolata sul piano internazionale, la Nazione di Putin riporta in auge una competizione che attinge a piene mani dal retaggio sovietico: le “Spartakiadi”. Nei sei giorni di competizioni, svoltesi ovviamente a Mosca lo scorso agosto, a brillare sono stati tutti i grandi nomi della scherma russa. Gare combattute e spettacolari, tutti i migliori e le migliori a giocarsi i titoli, organizzazione definita come un qualcosa che “non ha nulla da invidiare alle tappe di Coppa del Mondo”. A cui la Russia spera di poter tornare al più presto. A marzo 2023 ne sapremo di più.

Twitter: agenna85

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Foto: Bizzi Team