In assenza di Bebe Vio, l’Italia della scherma paralimpica ha comunque vissuto un 2022 da protagonista sulla scena internazionale.
La forza di un Movimento. Se si dovesse sintetizzare in poche parole il 2022 dell’Italia della scherma paralimpica, la risposta migliore alla domanda su cosa è stato il 2022 per il settore coordinato da Dino Meglio la si troverebbe proprio nella frase iniziale. Senza la propria stella più brillante, quella Bebe Vio che dopo il Miracolo di Tokyo si è fermata per dedicarsi ai suoi progetti extra pedana in attesa di tornare in pedana per la caccia ad altri record da aggiornare magari a Parigi fra un anno e mezzo, il gruppo azzurro ha saputo fare la voce grossa a livello internazionale grazie al proprio solido zoccolo duro di campioni ed altri nomi nuovi che si stanno facendo largo.
Leonardo Rigo, capace al suo primo Europeo già di andare al bersaglio grosso, è soltanto l’ultimo nome che si è aggiunto alla lista di atleti in grado di portare risultati all’Italia. Che sta raccogliendo anche a livello nazionale i frutti di un lungo lavoro, come dimostrato anche e soprattutto dai numeri sempre maggiori di partecipanti alle gare domestiche. Un presente e un futuro luminoso, dunque, per un settore che ha dato un notevole contributo nel rendere scintillante il 2022 della scherma azzurra a ogni livello.
Fin dalle prime tappe di Coppa del Mondo stagionali, fra Thailandia, Brasile e l’appuntamento casalingo sulle pedane di Pisa, l’Italia ha fatto man bassa di vittorie e piazzamenti sul podio. Rossana Pasquino, Edoardo Giordan, ma anche Emanuele Lambertini, Matteo Betti, Andreea Mogos: sono loro, fra le altre, le tante certezze a cui Marco Ciari, Francesco Martinelli e Simone Vanni affidano le chiavi dei propri gruppi di lavoro. Capaci di farsi trovare pronti all’appello anche quando l’asticella si è alzata e oltre ai podi in palio c’erano anche punti pesanti per la corsa a Parigi 2024. A Eger in Coppa del Mondo così come a Varsavia agli ultimi campionati Europei sono piovute sull’Italia medaglie in serie. Quindici per la precisione nella rassegna continentale, segnata sì dall’assenza della Russia e della Bielorussia, ma con tutti i migliori partecipanti comunque al nastro di partenza.
Chiuso alla grande il 2022, il mirino è già settato su un 2023 ricco di sfide. Come per la scherma Olimpica, anche i ragazzi della Paralimpica sono attesi dal Mondiale in casa. Appuntamento a ottobre sulle pedane di Terni, con l’obiettivo di rinverdire i fasti di Roma 2017 e di trovare la definitiva spinta per poi andare a sbancare Parigi. Con un Gruppo così forte, sognare in grande non è un’opzione ma una scelta obbligata.
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Foto: Bizzi Team