Il Challenge International de Paris ospita per la prima volta anche la gara femminile. Occhi puntati su Thibus, che si presenta in pedana da campionessa del Mondo.
La novità più grande di questa edizione 2023 del Challenge International de Paris di fioretto la si intuisce già dal manifesto, dove fanno capolino anche un’urlante Ysaora Thibus e una seriosa Pauline Ranvier. Ci saranno anche loro (assieme ovviamente a tutte le migliori fiorettiste del pianeta) fra poco meno di una settimana in azione sulle pedane del mitico Stade Coubertin, nei giorni in cui l’iconica gara francese spegne le settante candeline di una storia cominciata nel 1953. Una prima volta al femminile che rende ancora più speciale una competizione che per tradizione è di diritto considerata una delle classiche del circuito di Coppa del Mondo e che non poteva cadere in un momento migliore per la scherma transalpina, visto che tanto la già citata Thibus (al suo esordi stagionale dopo aver saltato per infortunio la tappa di Belgrado) quanto Enzo Lefort scenderanno in pedana da campioni del Mondo in carica.
“Dall’inizio del mio mandato due anni fa” ha affermato Bruno Gares tramite il sito ufficiale della FFE “le ragazze mi hanno sempre parlato della loro voglia di esibirsi in una grande sala. E io ho ascoltato il loro messaggio. Così abbiamo contattato la Federazione Internazionale e gli abbiamo proposto questa formula. Alla fine ci guadagnano tutti. Economicamente è un modo per razionalizzare risorse e competenze. Ma soprattutto è un bel modo di valorizzare lo sport al femminile”. Senza dubbio l’aspetto più importante, con le ragazze che potranno finalmente contare anche loro sul caldo e competente pubblico che ha sempre caratterizzato il CIP dopo le tante edizioni disputate a St Maur. “La sala Pierre De Coubertin” continua Gares “è un ambiente fantastico dove disputare le fasi finali. Noi speriamo che questo format di competizioni possa permetterci di dare più notorietà e portare più spettatori”.
Dal canto loro, le fiorettiste di casa non vedono l’ora di scendere in pedana. “Questa competizione è un’istituzione” afferma sempre tramite il canale federale Ysaora Thibus “e ha sempre avuto un’organizzazione eccellente. Sono andata spesso al Coubertin e come schermitrice ammetto di avere avuto una piccola punta di gelosia perché noi non abbiamo mai avuto una gara così”. La sfida alle azzurre è lanciata. Sarà tosta, ma con tutto uno stadio a spingere l’iridata del Cairo e le sue compagne sono pronte a divertirsi e a far divertire.
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Foto: Bizzi Team