Parigi val bene una trasferta

Scherma - La magia del Challenge International de Paris

Atmosfera da brividi, tifo caldissimo, ma anche sportività e competenza. Il Challenge International de Paris si dimostra ancora una volta una gara magica.

 

È vero, da italiani li abbiamo fatti incazzare e pure parecchio (sportivamente parlando, ça va sans dire), imponendo la legge del fioretto azzurro per tre volte su quattro nel tempio della scherma. Ma ai francesi bisogna fare un applauso grande grande. Perché il Challenge International de Paris è una gara che almeno una volta nella vita va vista e vissuta dal vivo. Tifo assordante ma sempre sportivo, pubblico caldissimo – sapientemente pilotato dallo speaker della manifestazione, per distacco mvp del weekend – ma competente, pronto a spingere i propri beniamini così come ad alzarsi in piedi ad applaudire i Campioni e le Campionesse che sulle pedane del Coubertin si sono dati battaglia ricambiando tanto calore con uno spettacolo schermistico di altissimo livello.

“Nel mondo del fioretto non c’è gara paragonabile al CIP di Parigi” ha scritto Gregory Massialas dopo il trionfo del figlio Alex. “Davvero bellissimo ed emozionante tirare qui!” ha fatto eco Alice Volpi, qualche attimo dopo essere entrata nella storia come prima vincitrice della gara al femminile. Ma anche chi dalle pedane del Coubertin ha ottenuto dividendi decisamente meno ricchi ha espresso parole d’entusiasmo per quanto vissuto fra sabato e domenica. Vedere gli spalti trasformarsi in autentica bolgia a ogni match con i padroni di casa coinvolti o i tanti bambini “costringere” tiratori e tiratrici per interminabili sessioni di autografi su giubbetti, guanti, maschere o gli immancabili diari e block notes è qualcosa che riempie gli occhi e il cuore.

Filippo Macchi attorniato dai piccoli fan a caccia di firme, il continuo “davai! davai!” di un bambino ucraino a spingere le ragazze nella difficile sfida contro le padrone di casa, il boato del Coubertin alla stoccata decisiva di Pauline Ranvier (fomentata e fomentatrice di folle) nel primo match della Francia contro l’Austria più sofferto del previsto, i giochi di luce, le presentazioni in grande stile di ogni atleta e degli arbitri di tutti gli assalti. Sono questi i flash che porto a casa da questa trasferta. E la voglia di tornare anche l’anno prossimo. Se proprio vogliamo trovare un difetto, le tempistiche della gara sono state decisamente lunghe. Del resto, nessuno è perfetto. Ma un consiglio ve lo voglio dare: se siete appassionati di scherma, fatevi un regalo e andatevi a godere dal vivo lo spettacolo del CIP.

Parigi val bene una trasferta.

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook

Foto: Alessandro Gennari