Il confronto fra le due Nazioni è ormai un grande classico del circuito del fioretto da qualche stagione a questa parte. E in tutte le categorie. A Torino quindi potrebbe arrivare un’altra interessante sfida sia al maschile che al femminile.
Italia contro Stati Uniti, atto ennesimo. Potrebbe essere questo lo scenario che il prossimo 12 febbraio, quando andrà in scena la giornata clou del Grand Prix di fioretto a Torino, si dipanerà sulle pedane del Pala Alpitour. Naturalmente la sintesi in questo caso è davvero estrema e non tiene conto della molteplicità di fattori che potrebbero andare a modificare questa previsioni, a partire da una concorrenza attrezzata sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo nell’uno come nell’altro settore. Se da una parte quindi ridurre il massimo circuito mondiale del fioretto a un duopolio che corre simbolicamente fra Roma e Washington sarebbe eccessivamente semplicistico e per nulla giornalisticamente corretto (in fin dei conti i campioni del Mondo individuali sono francesi e rispondono al nome di Ysaora Thibus ed Enzo Lefort), è chiaro e lampante però che queste due scuole schermistiche hanno recitato nel primo scorcio di stagione 2022/2023 le parti delle assolute protagoniste. A ben guardare, in realtà, un nuovo capitolo di una sfida che nell’uno e nell’altro vanta una storia ormai più che decennale.
Non volendo però correre troppo indietro nel tempo, basta fare un salto all’ultimo Challenge International del Paris: tutte e quattro le competizioni disputate (le due individuali e le due a squadre) hanno visto l’atto decisivo giocarsi proprio fra Italia e Stati Uniti, con un bilancio che ha visto prevalere gli azzurri per 3-1. Ai successi in chiave azzurra firmati da Alice Volpi (su Lee Kiefer) nella prova individuale femminile oltre che quelli dei due quartetti, ha risposto Alexander Massialas imponendosi nella prova individuale maschile su un ottimo Guillaume Bianchi. Storia di poche settimane fa, quindi, ma anche nei precedenti atti della stagione gli incroci fra le due Nazioni in atti decisivi non sono mancati: è stato così a Belgrado, nella prova a squadre della prima stagionale di fioretto femminile stradominata dall’Italia, così come al maschile nel vernissage di Bonn questa volta appannaggio degli Usa.
Un braccio di ferro molto bello ed equilibrato quindi, anche se al femminile la situazione al momento è decisamente più spostata verso le azzurre complice soprattutto il ricambio generazionale in atto in casa Usa. Vinto il titolo a Tokyo, Lee Kiefer ha rilanciato la sfida fino a Parigi ed è diventata la leader attorno a cui costruire una squadra giovane con i tanti talenti che pian piano emergono dall’Under 20. Categoria in cui le americane hanno vinto 6 delle ultime 8 edizioni della rassegna iridata, in un filotto inaugurato nel 2013 proprio da Kiefer e al momento completato da Lauren Scruggs, capace di ripetersi in due occasioni e a caccia del clamoroso tris il prossimo aprile a Plovdiv. May Tieu, Maia Wientraub e Zhander Rhodes sono altri nomi da tenere d’occhio. Dall’altra parte del rullo, Stefano Cerioni può contare su un gruppo rodato e vincente, telaio su cui ha perfettamente innestato Martina Favaretto ricavando in cambio ricchi dividendi. Una stagione dominata nel 2002, con tanto di coda finale con oro Europeo e oro Mondiale, e una partenza bruciante anche in questo 2023 con due vittorie su due in Coppa del Mondo e la certezza di poter contare su un super team in attesa che Arianna Errigo faccia il suo rientro dopo la maternità.
Più equilibrato il bilancio al maschile, complice anche una concorrenza decisamente maggiore sia sotto l’aspetto qualitaticvo che quello quantitativo. La gara di Torino, peraltro, ha sempre detto ai fiorettisti americani: se infatti quello di Gerek Meinhardt è l’ultimo nome che si trova in ordine cronologico sull’albo d’oro della manifestazione, immediatamente prima del suo troviamo quelli di Race imboden (2019) e Alexander Massialas (2017). Una sola la vittoria italiana, quella firmata da Alessio Foconi nel 2016. Al femminile, invece, la statistica è favorevole all’Italia grazie alla doppietta di Alice Volpi contro l’unica vittoria statunitense firmata da Lee Kiefer nel 2016, in quell’occasione battendo la compagna di squadra Nicole Ross.
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Foto: Alessandro Gennari/Pianeta Scherma