Nel 2016 Alessio Foconi vince a Torino la sua prima gara di Coppa del Mondo e inizia la sua ascesa culminata con il titolo iridato 2018. Da allora il ternano, malgrado la delusione Olimpica, è diventato uno dei fiorettisti più forti del circuito.
Che cos’è la testa! Riccardo Magrini, ex ciclista e apprezzato commentatore di ciclismo, ha reso questa frase uno dei suoi tormentoni inconfondibili nelle lunghe telecronache ad accompagnare le grandi corse in bicicletta. E nessuno meglio di Alessio Foconi potrebbe impersonare questo assunto. L’appuntamento con il Grand Prix di Torino è sempre più vicino e quando si parla della gara piemontese è impossibile non tornare indietro al dicembre 2016 e al trionfo del Pala Ruffini. Una gara perfetta la sua, culminata nel 15-7 con cui ha avuto nettamente la meglio su Alexander Massialas nell’assalto decisivo. Con il senno del poi, molto più di una vittoria. Molto più di una “semplice” prima volta, come se poi fosse un qualcosa di tanto facile. Ma un vero e proprio clic mentale che accende finalmente il talento del ternano e lo proietta ai piani altissimi del fioretto mondiale.
Da quel momento in poi, infatti, l’ascesa di Foconi è inarrestabile. Arrivano altre vittorie in Coppa del Mondo, fra cui un prestigiosissimo “back to back” al Challenge International de Paris ma soprattutto il vertice più alto della sua carriera con il titolo Mondiale vinto a Wuxi a cui si è aggiunto il titolo Europeo messo in bacheca l’anno dopo a Dusseldorf. A Tokyo, nel dicembre del 2019 firma la gara che è anche prova generale per le Olimpiadi. Sognare diventa lecito per il Grande Evento per antonomasia, ma di mezzo ci si mette la pandemia, il lungo stop con tanto di rinvio di un anno dei Giochi, il periodo di incertezza e lo snervante stillicidio di notizie che fino all’ultimo ne mette in dubbio lo svolgimento anche nel 2021. E poi quelle Olimpiadi che da sogno diventano incubo: fuori malamente agli ottavi di finale nella prova individuale, eliminato subito dalla corsa alle medaglie assieme ai compagni Giorgio Avola, Andrea Cassarà e Daniele Garozzo nella prova a squadre.
Una delusione tremenda, a cui Alessio Foconi ha però reagito nell’unico modo che conosce, lavorando ancora più sodo per ripartire. Nel 2022 collezione una vittoria e due piazzamenti sul podio oltre alla doppietta di ori fra Europei e Mondiali con una squadra per metà rinnovata da Stefano Cerioni in cui lui e in Daniele Garozzo rappresentano ancora colonne imprescindibili. E adesso si torna a Torino. Dove tutto è cominciato e dove, dopo il trionfo del 2016, sono arrivati altri due piazzamenti sul podio. Più carico che mai per continuare a scrivere altri capitoli esaltanti della storia del fiorettista diventato grande all’ombra della Mole.
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Foto Alessandro Gennari/Pianeta Scherma